L’attesa di 35 anni è finita: il nuovo teatro è pronto
I lavori terminano il 19 luglio, lo stesso giorno del nuovo ospedale Villa Rosa ll concorso di idee che aveva dato il via alla realizzazione risale al 1978
PERGINE. Strani destini per le due maggiori opere che da decenni assillano comunità e amministratori. Le strade alle volte s’incrociano per le coincidenza più imprevedibili. E così succede per il teatro comunale e Villa Rosa. Che dovessero essere pronte nel 2013 era praticamente una certezza (ma non troppo), ma che le due opere registrassero la conclusione dei rispettivi lavori lo stesso giorno, era del tutto imprevedibile, visti anche gli anni di partenza. Anche il cantiere del teatro chiuderà il 19 che è un venerdì, come da contratto.
Ieri, una visita alla struttura insieme all’ingegner Luca Paoli (dirigente dell’ufficio tecnico comunale) ha permesso di constatare che accanto all’allestimento degli ultimi arredi (bancone bar per esempio) lavorano squadre di tecnici per gli ultimi ritocchi agli impianti tecnici relativi alle attrezzature sul palco, ma soprattutto squadre addette alle grandi pulizie. Per la verità è ancora tutto incartato: poltroncine, arredi, attrezzatura. Ma si sta procedendo dall’altro in basso a pulire e a chiudere affinché nessuno entri e torni a sporcare. Sono 499 posti a sedere per un teatro la cui prima ipotesi risale al 1978 con il primo e l’unico concorso di idee attuato (anche se stravolto rispetto alle origini) che aveva visto vincere il progetto dal titolo eloquente “E Berta filava” di Ferrari & Tomio. Ha sostanzialmente “filato” per 35 anni.
Ripercorrere le tappe in questi 35 anni è arduo. Anche perché i vari progetti che si sono succeduti avevano la ex filanda e gli edifici confinanti come punto di riferimento. Poi la filanda è stata salvata in quanto testimonianza di archeologia industriale e si è interessata la zona edificata annessa (l’edificio ex sede Amea, ma anche ex comando vigili urbani, ex caserma pompieri, ex ufficio di collocamento, eccetera tanto per capirci). Alla fine il teatro si è incrociato con Villa Rosa che di anni ne ha appena 31. Molte le giustificazioni, soprattutto la burocrazia, l’entusiasmo più o meno forte espresso da chi reggeva le sorti comunali e ancor più provinciali, i tempi morti tra un finanziamento e l’altro, le decisioni sbagliate o poi corrette (come la “galleria no” e poi la “galleria sì”, fortunatamente), ma anche alle norme di sicurezza da rispettare e anche alle tecnologie sempre più moderne da utilizzare. Lo strano destino delle due opere si e appunto incrociato nella fatidica giornata di un venerdì di luglio: 13 milioni per il teatro, 46 per Villa Rosa.
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