L'Amnu vuole l'ex biocompostaggio

Lo stabilimento di Campiello non verrebbe usato per riciclare rifiuti organici


Antonio DeCarli


LEVICO TERME. L'Amnu, che dagli anni '80 gestisce il servizio raccolta rifiuti per conto dei comuni dell'Alta Valsugana, durante un momento informativo in consiglio comunale voluto dal sindaco Gianpiero Passamani, ha fatto sapere per bocca del suo presidente Francesco Pergher, che è fortemente interessata a partecipare alla gara indetta da Trentino Sviluppo per la gestione dell'immobile ex bio-compostaggio di Campiello.

La cifra base richiesta è di 210.000 euro annui e nell'impianto si prevede un utilizzo per il recupero di plastica, lattine, prodotti elettrici ed elettronici, ma sicuramente mai prodotti odorosi o polverosi, cremazione o gassificazione. Nonostante uno sguardo a nuove opportunità di sviluppo dell'azienda, l'obiettivo principale di Amnu resta il riciclaggio (premio nazionale 2011), la soddisfazione dell'utenza e il contenimento delle tariffe sulle quali però incidono i 330.000 euro per i rifiuti abbandonati.

I costi, e quindi le tariffe, sono in media con le altre aziende operanti in Trentino fatto salvo quelle che sul loro territorio hanno accettato di mantenere le discariche e quindi possono beneficiare di un bonus da poter scontare.  Il consiglio comunale tra tante altre cose ha approvato all'unanimità la lottizzazione dell'area Altinate, il disciplinare per la denominazione De.Co. del "formaggio di Vezzena" e i modi per la sua commercializzazione, l'imposta per le pubblicità, il regolamento per l'occupazione suolo e plateatico, tariffe alcune variazioni di bilancio per 63.000 euro ed in parte straordinaria 2 milioni e 7.000 euro per il progetto di riqualificazione dei laghi per la parte di competenza del Comune di Levico Terme.

Curioso il fatto che i consiglieri abbiano discusso circa un'ora per decidere se le consulte frazionali e i tre quartieri dovessero avere uno o tre rappresentati e solo un quarto d'ora per l'approvazione della lottizzazione sull'area Altinate che prevede un investimento di circa 30 milioni di euro per la metà dei quali dovrà farsi carico la Famiglia Cooperativa Alta Valsugana sia per quanto verrà edificato dalla Altinate srl (11.000 metri cubi) sia per la gestione finanziaria della società con i relativi mutui. Gli spazi poi utilizzabili commercialmente saranno poi di 1.000 mq per il settore alimentare e 1.000 per quello non alimentare oltre che alcune aree riservate per "negozi di vicinato".













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