Kessler: «Affossano il Pd per paura di perdere il posto»
"Vogliono impedire agli elettori di scegliersi i dirigenti, ma non ci riusciranno": così l'ex magistrato, membro dell'associazione per il partito democratico, boccia il progetto di Dellai di dare vita a un soggetto politico autonomo in Trentino, con nome e alleanze diverse dal Pd nazionale
TRENTO. «Non vogliono il Partito democratico perché hanno paura di perdere il posto. Vogliono impedire agli elettori di candidarsi e di scegliersi per la prima volta i dirigenti del nuovo partito». Giovanni Kessler, ex deputato dell’Ulivo e presidente dell’Associazione Partito democratico di Trento, è duro sul progetto di Dellai di dare vita a un soggetto politico nuovo e autonomo. «Il 15 ottobre il Pd nascerà comunque, non sarà il gradimento di un partito a fermarlo».
Kessler, Dellai dice che al Trentino serve un partito territoriale, autonomo da Roma.
Nelle regole fissate dal Comitato dei 45 per il Partito democratico è stabilito che il 14 ottobre ogni elettore del centrosinistra voterà con due schede, una per l’assemblea e il segretario nazionale del Pd, l’altra per l’assemblea e il segretario provinciale. Questa assemblea provinciale elaborerà il suo statuto, che vuol dire anche decidere su nome, simbolo, linea politica. È esattamente quello che Dellai dice di volere: un partito trentino, fatto dai trentini, che eleggono dal basso il loro segretario senza interferenze da fuori. Più autonomo e federalista di così non so cosa ci sia.
Allora secondo lei il problema della Margherita qual è? Perché il Partito democratico non piace?
Mi sembra che qui si voglia impedire che il 14 ottobre i trentini votino l’assemblea e i dirigenti locali del nuovo partito. Trovo penoso lo spettacolo di questi dirigenti che implorano dai capi di partito di Roma la dispensa dal creare in Trentino il Pd trentino: l’esatto opposto dell’orgoglio autonomista. Il 14 ottobre sarà la prima volta che la dirigenza e il segretario locali vengono eletti dalla base. Non solo: anche i candidati non li decideranno Margherita e Ds, potrà candidarsi chiunque raccolga almeno 100 firme. Guai a chi tocca questa enorme opportunità democratica.
Chi non vuole il Pd oggi secondo lei ha paura di questo voto popolare?
Temo proprio di sì. Chi vuole qualcosa di diverso teme un voto democratico dall’esito imprevedibile. E allora si cerca di spostare tutto in avanti: si dice facciamo nascere una cosa nuova, cominceranno i gruppi, le consultazioni, mentre qui il 15 ottobre avremo già il Pd trentino.
Quindi il Partito democratico si farà comunque, anche senza la Margherita? Non sarebbe una partenza zoppa?
Il processo è avviato, certo che il Pd ci sarà comunque, non può dipendere dal gradimento di una persona e neanche di un partito. Io mi auguro che tutti partecipino, ma anche se anche un partito non ci sarà, il 14 ottobre tutti possono partecipare, anche gli iscritti o i simpatizzanti di quel partito. E i militanti della Margherita lo hanno già capito.
Molti nella Margherita ripetono: con il Pd le elezioni del 2008 si perdono.
Chi l’ha detto che con il Pd le elezioni si perdono e che con questi partiti e questi dirigenti autoreferenziali le vinciamo? Presentarsi con i nomi di Margherita e Ds è meglio? Ci inventiamo un altro fiore? In politica è tutto un rischio. Forse il problema non è tanto quello di perdere le elezioni ma di perdere il posto, la garanzia di entrare in lista da assessori, segretari e consiglieri uscenti.
Ma nel Partito democratico possono davvero stare insieme Kessler e Amistadi?
Nel Pd non c’è spazio solo per chi non vuole starci. Dal 15 ottobre Margherita e Ds non ci sono più, si fa una cosa nuova. Qualcuno non vorrà partecipare perché il mare gli sembra troppo ondoso, pazienza, magari ci ripenserà. In compenso ce ne saranno tanti altri che entreranno.
Tra gli obiettivi della Margherita c’è anche quello di non perdere gli alleati del Patt.
L’alleanza con gli autonomisti è messa in dubbio da questo progetto di Dellai. Leggo i giornali, mi sembra che Bezzi l’alleanza con il Pd la faccia, con questa cosa indefinita di Dellai no, piuttosto va a destra. E allora sono tutte scuse. Non ci provino neanche a dimezzare la possibilità degli elettori del centrosinistra trentino di scegliersi i dirigenti ma anche di esprimerli. Io spero che siano tantissimi i candidati alla segreteria e ancora di più i candidati per l’assemblea costituente. Tra pochi giorni comincerà la raccolta firme per le candidature. I candidati, vedrete, saranno tantissimi. E non sarà Dellai a fermarli.