Kaswalder sfida il Patt: non me ne vado

Il consigliere «eretico» deferito ai probiviri: «La gente è con me». Daldoss? «Chiede ai nostri di candidare con lui»


di Chiara Bert


TRENTO. «Di sicuro non vado via io dal Patt, finché resta questo statuto io sono in linea con i valori del mio partito, la gente è con me». Walter Kaswalder, tessera autonomista da 40 anni, fino allo scorso marzo presidente del partito, consigliere provinciale dal 2013, da ieri è a rischio espulsione. La giunta del partito lunedì sera (astenuti la presidente Linda Tamanini e il vice Federico Masera, voto contrario di Dario Chilovi) lo ha deferito al collegio di disciplina. Rischia da un richiamo, alla sospensione fino a sei mesi, fino all’espulsione. Provvedimenti contro cui potrà fare ricorso ai probiviri. Richiamata anche la presidente Tamanini, su proposta del gruppo comunale, per aver difeso la giovane assessora Marika Ferrari silurata dalla giunta a Trento per far posto a Tiziano Uez.

Consigliere Kaswalder, come l’ha presa?

Mi sento tranquillo. È una cosa che ha deciso la giunta del partito, ma la gente onestamente non la pensa così. Stamattina ho l’orecchio gonfio a forza di telefonate. Mi dicono di tenere duro, potrei sbattermene ma ci tengo. Ho preso 4290 voti e la mia gente concorda con quello che faccio.

Le contestano di aver votato tante volte in difformità dalla maggioranza, di aver criticato Rossi e Dallapiccola, fino alla candidatura in consiglio regionale alternativa a Ossanna.

Aspetto di ricevere il documento, non sono andato in giunta per dare a ognuno libertà di coscienza. Ma se le accuse sono aver difeso i crocefissi nelle scuole, le guardie mediche e i servizi sul territorio e aver detto no al gender, beh rispondo che è quello che dice il Partito autonomista!

Solo venti giorni fa sembrava vi foste chiariti. Poi è arrivato il suo no al referendum, perché questa campagna così plateale?

Io ho sempre detto che non sono convinto e che su un referendum è giusto dare libertà di coscienza. Nella penultima giunta, senza che il tema fosse all’ordine del giorno, hanno deliberato per il sì. Io non ero presente, era la prima volta che mancavo e mancavano in sei, quelli che magari potevano contestare. Manca l’abc della democrazia. Sul referendum il Patt ha sempre dato libertà di coscienza, ma ormai prendono ogni spunto per mettermi in cattiva luce. Il problema è che stanno ottenendo l’effetto contrario.

Nel gruppo si dicono imbarazzati per la sua linea ormai in contrasto con il partito, la giunta e la maggioranza. Cosa risponde?

Finché c’è questo statuto del partito, io sono in linea. In un partito serve democrazia, non il pensiero unico.

Rossi è stato eletto presidente con un programma. Se lei non lo condivide più, dai profughi all’omofobia, non è più semplice andarsene?

Fondino loro un altro partito, facciano un congresso e cambino lo statuto. Io non me ne vado, in un partito non può esserci il pensiero unico. E invece hanno richiamato anche la presidente Tamanini per aver difeso Marika Ferrari. Altra follia.

Da quanto non parla con Rossi e Panizza?

Non ho bisogno di parlarci. Mi sembra che da giugno Rossi non partecipa alla giunta del partito.

È il leader della coalizione, prima che del Patt.

Kompatscher ci va sempre, alle riunioni della Svp.

Cosa contesta a Rossi?

Di sicuro la base non è contenta di come Rossi amministra. La scuola è un disastro, sulla sanità andate a chiedere cosa ne pensa la gente, andate nelle Rsa. I Comuni sono arrabbiati perché li stanno commissariando dove non fanno le gestioni associate. E poi le sembra normale che un assessore tecnico (Daldoss, ndr) stia facendo quello che fa e il segretario del mio partito non dica niente?

Cosa sta facendo Daldoss?

Va in giro a chiedere ai sindaci del Patt di candidare con lui, nella sua lista. Ci sono i verbali di giunta in cui chiedo un chiarimento. Ci siamo trovati con il gruppo due settimane fa, erano tutti incavolati. Io posso anche non candidarmi nel 2018, sono loro che ci rimettono il posto.

Qual è secondo lei il disegno politico? Rossi rinuncia a un pezzo del Patt e Daldoss allarga la coalizione pescando dalle civiche?

Può essere, nel 2018 secondo me ci sarà tutta un’altra squadra. Ma su questo sto scrivendo un documento, lo presenterò la prossima settimana. E scriverò anche di Cooperazione, Sait, Rurali. Sta saltando il banco, questi sono i veri problemi, altro che Kaswalder.

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