Itinerari in archivio con una conferma Il jazz è in gran forma
Bilancio positivo della rassegna che guarda già a domani Pubblico in aumento e interesse da parte dei giovani
TRENTO. Il concerto della Bonporti Jazz Band diretta da Bruno Tommaso, con il pregnante tributo alla musica e alla figura di Gil Evans nel centenario della sua nascita, ha dato il sigillo conclusivo a un'edizione particolarmente felice degli Itinerari Jazz a Trento, sia dal punto di vista artistico che per l'affluenza di pubblico. Dapprima il Teatro Sociale colmo sino al tutto esaurito ha salutato un concerto particolarmente intenso del trio di Brad Mehldau, poi l'Auditorium S. Chiara ha confermato la tendenza positiva con un folto pubblico al concerto del chitarrista Mike Stern, che ha attratto anche molti giovani. Infine la splendida esibizione del quintetto di Enrico Rava, che prima della conclusione con la Bonporti Jazz Band, aveva già decretato il successo di questa ventisettesima edizione della rassegna trentina. Il direttore artistico Enzo Costa sottolinea con soddisfazione questo esito positivo: «Le cose più significative sono state la presenza massiccia di un pubblico diversificato e la ripresa della collaborazione con il Conservatorio. Quest'ultimo è un aspetto importante legato alla formazione, che la rassegna aveva perseguito in modo convinto negli anni passati e ora riprende con prospettive nuove. Stiamo già pensando a una prosecuzione del lavoro con Bruno Tommaso, per la prossima edizione». Il lavoro con Tommaso sulle musiche di Gil Evans ha portato a risultati pregevoli. Roberto Cipelli ne sottolinea il valore: «L'esperienza è stata fantastica, perché la musica di Gil Evans è bellissima. Sono particolarmente soddisfatto per i miei allievi, in quanto non è facile arrivare a un'esperienza del genere, così preziosa, ricca di stimoli. Ringrazio Bruno Tommaso, che ha fatto un piccolo miracolo, infondendo la vitalità della poesia in una musica di non facile interpretazione». Gli stessi allievi hanno apprezzato. Roberto Gorgazzini, pianista e figura storica della scena trentina, ha scelto di iscriversi lo scorso anno ai Corsi Superiori di Jazz del Conservatorio, e ora si è trovato a condividere l'esperienza della Jazz Band: «Il materiale di Evans è molto stimolante, ma soprattutto abbiamo potuto rapportarci a una nuova modalità di direzione, volta a valorizzare il momento artistico. Il direttore non ci chiedeva solo precisione tecnica e adesione alle partiture, ma stimolava in noi un approccio interpretativo. Il carisma di Bruno Tommaso ha molto arricchito la mia esperienza». Luca Poletti, che è stato assistente di Tommaso alla direzione d'orchestra e che proprio in questi giorni è arrivato al diploma in Jazz con il massimo dei voti, con la lode e la menzione, riassume così l'esperienza: «Bruno Tommaso è riuscito, durante le prove e il concerto, a creare un clima disteso, sereno ma sempre concentrato».