Dillo al Trentino

«Io, disabile, e quei furbetti che occupano i posti auto in via Perini»

La segnalazione: «Quando chiedo spiegazioni, mi rispondono “ah, ma è stato solo per cinque minuti”». Avete una segnalazione? Mandate una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it oppure mandateci un messaggio in direct sulla nostra pagina Facebook

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

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TRENTO. La ricerca di un parcheggio (magari per una commissione veloce) porta a volte a compiere manovre non consentite. Quella più odiosa in assoluto è quando si vede un’auto parcheggiata nel posto riservato ai disabili senza l’apposito tagliando.

Solitamente i posti per i disabili nelle città vengono riservati proprio negli stalli più agevoli e vicini ad una determinata attività, ed è ovvio il perché.

Nei mesi scorsi per cercare di mettere un freno ai “parcheggi selvaggi” era stata decisa una modifica al codice della strada con l’insasprimento delle sanzioni, che ora vanno da 168 a 672 euro (prima era da 84 a 335 euro) e i punti decurtati, da 2, triplicheranno a 6.

Ma nonostante le nuove sanzioni, le pratiche scorrette sembrano non avere fine.

E così Mario ha deciso di scrivere una mail a dilloaltrentino@giornaletrentino.it per raccontare tutta la sua frustrazione da automobilista disabile che si trova spesso gli stalli dedicati di via Perini occupati da auto senza tagliando.

LA MAPPA INTERATTIVA DELLE SEGNALAZIONI

Scrive Mario: «Buongiorno, mi chiamo Mario e vi scrivo da Trento. Abito in via Perini e mi trovo purtroppo spesso a lottare con l'inciviltà e la deficienza (intesa come mancanza di conoscenza) di persone che pur di fare i loro comodi parcheggiano nei posti riservati alle persone disabili (anche io lo sono).

Le loro scusanti sono incredibili per noi disabili. “L’ho messa solo cinque minuti, ho dovuto fare una commissione veloce”. “Scusi, ho preso solo un caffè al volo”.

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Io non so più davvero cosa fare, ci sono anche persone anziane che alla fine mi fanno anche tenerezza ma (tenerezza e inciviltà non vanno di pari passo ma come le rotaie di un treno non si incontreranno mai) ma è ora di finirla.

Mi scuso con voi per lo sfogo fatto con questa semplice email e vi auguro un proficuo lavoro», conclude Mario.

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