Invisibili, le baracche si spostano di continuo 

Del rifugio sotto la tangenziale i vigili non hanno trovato traccia, ma monitorano il campo di Roncafort



TRENTO. Si sono già spostati i senzatetto che si erano accampati sotto la tangenziale, nei pressi del canale di scolo della cascata di Sardagna, dove la roggia si getta nell’Adige. La polizia locale ieri ha fatto un sopralluogo senza trovare però tracce dell’insediamento del quale il Trentino ha pubblicato ieri le foto. Segno che gli “invisibili” - come vengono definiti i disperati che vivono in condizioni così al limite sotto i ponti - fanno di tutto per rimanere tali. Scelgono luoghi difficili (e pericolosi) da raggiungere come quello della tangenziale e periodicamente si trasferiscono altrove, nel timore probabilmente di essere intercettati dalle forze dell’ordine. Si presume che si tratti di stranieri forse privi di documenti e per questo così attenti a non farsi localizzare. Sicuramente si tratta persone veramente ai margini, costrette a proteggersi dal freddo (per fortuna non così rigido nei giorni scorsi, ma nei prossimi Meteotrentino prevede un abbassamento delle temperature fino ai -5 di giovedì 13 dicembre) con cartoni e coperte, mentre dei teli sporchi attaccati a corde tese vengono utilizzati come muri di case che non esistono. A giudicare dal tipo di accampamento, sarebbero le stesse persone che mesi fa si erano rifugiate sotto il ponte di collegamento del Parco delle Albere con la ciclabile, fino alla piena di novembre dell’Adige e dell’Adigetto, quando erano state costrette ad andarsene.

Il comandante della polizia locale, Lino Giacomoni, presume che anche ora il gruppo abbia traslocato. Una piccola “comunità” di disperati che però non è nota ai vigili, né al Comune, come aveva affermato ieri l’assessora alle politiche sociali Mariachiara Franzoia. «Conosciamo bene insediamenti più organizzati e meno di fortuna, dove alcune persone si sono organizzate anche per scaldarsi», spiega il comandante Giacomoni. Il riferimento in particolare è alla piccola baraccopoli di Roncafort, dove si sono trasferiti i Rom dell’ex Sloi. Come è noto, si tratta di persone comunitarie, che quindi non hanno bisogno di permessi di soggiorno per stazionare a Trento.

Ma la polizia locale tiene controllata la situazione: «Noi facciamo un monitoraggio, verificando prima di tutto che non ci siano individui con fragilità, come bambini piccoli, poi facciamo altre verifiche: ci accertiamo che non sporchino e controlliamo che i cani siano vaccinati. Non possiamo fare molto di più. Li avevamo comunque segnalati alla magistratura perché avevano invaso un terreno di proprietà della Provincia».













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