Internet veloce, ora il Trentino teme il «caso Telecom»

Bernabè: non so quali saranno le priorità della nuova proprietà. Un’Europa miope frena lo sviluppo


di Daniele Peretti


TRENTO. Il convegno promosso dalla Provincia “Italia Connessa- Trentino ed innovazione, perché il digitale non resti sono in agenda”, ha registrato un'impennata d'interesse, svolgendosi nei giorni caldi della trattativa per il possibile passaggio delle quota azionarie di Telecom, alla società spagnola Telefonica. E così - come è emerso anche ieri in sala Depero - l'Agenda Digitale potrebbe non rappresentare più una priorità per la nuova proprietà e così anche lo sviluppo del digitale in Trentino, potrebbe subire una frenata.

Ad ovviare al possibile problema, potrebbe essere il parere favorevole di Bruxelles sul finanziamento del progetto sperimentale, proposto dal Trentino per una rete tutta in fibra: «Un’Europa miope, con lacci e laccioli frena gli investimenti» - ha detto il presidente di Telecom Bernabè. «L'esempio lo si ha in Trentino con Bruxelles che ha bloccato per due anni un progetto sperimentale per verificare se si configuravano aiuti di Stato, mentre in questi due anni avremmo potuto avere grandi progressi».

Il presidente di Telecom Franco Bernabè non ha mezze misure: «In Trentino l'agenda digitale ha fatto più progressi di ogni altra regione italiana. In Europa è la prima con una copertura integrale di 20 Mbit al secondo, abbiamo realizzato un progetto importante di sostituzione della vecchia rete in rame in fibra. A Bruxelles non hanno ancora capito l'importanza delle tlc e l'Europa accumula così ritardi sull'Asia e sugli Stati Uniti. È la ragione per cui l'Europa è in declino, dovrebbero darsi da fare per creare le condizioni per aprire alle società che vogliono investire, come lo sono quelle delle tlc». E quella trentina, sarà la seconda agenda digitale regionale italiana. La prima è quella dell' Emilia Romagna, ma la “nostra” sembra avere una marcia in più: «In questo progetto abbiamo interagito con le associazioni di categoria e la base di lavoro è data dal gap analysis del comparto sanitario, turistico, commerciale, agricolo ed amministrativo. Si potrà arrivare così ad un'agenda che non sia ad esclusivo utilizzo dell'ente pubblico, ma che possa essere di supporto a tante attività. Non può, ad esempio esistere un turismo senza rete».

E'l'analisi di Cristoforo Morandini partner associato di Between, che ha sottolineato anche come si debba superare la diffidenza del mondo produttivo, ancora troppo legato al rapporto capitale-lavoro. Un altro punto di criticità è dato alla mancanza di una governance unitaria, manca sostanzialmente sia una linea guida, che tempi certi per la realizzazione dei progetti. La nostra Provincia può contare sulla legge 16 del 2012,che ha favorito l'aspetto territoriale dell'Agenda Digitale, che dovrà essere creata con uno stretto contatto col territorio di riferimento. Lo ha sottolineato nel suo intervento il Presidente del Consiglio Provinciale, Bruno Dorigatti: «Direi che le caratteristiche del nostro progetto siano essenzialmente due. La prima è data dalla centralizzazione del digitale che siamo riusciti a realizzare in Trentino, rispecchiando il progetto di Telecom di “Italia connessa”. La sfida per il futuro sarà, invece, quella di arrivare ad una nuova normativa, importante per l'innovazione in provincia e mi sento di dire che il nostro progetto ha gambe solide e può contare su collaborazioni avanzate. Un punto d'arrivo sarà il così detto “Open Data”; ovvero arrivare al libero accesso a tutti i dati pubblici, da parte del singolo cittadino».

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