Insulti alla pastora: Coser torna al lavoro Ma lontano da Agitu
TRENTO. «Sono felice di tornare alla mia vita». Cornelio Coser, 53 anni di Frassilongo, potrà tornare in parziale libertà. Potrà lasciare la propria abitazione dal lunedì alla domenica dalle 7 alle...
TRENTO. «Sono felice di tornare alla mia vita». Cornelio Coser, 53 anni di Frassilongo, potrà tornare in parziale libertà.
Potrà lasciare la propria abitazione dal lunedì alla domenica dalle 7 alle 17, con divieto di avvicinamento a colei che lo accusa, la pastora Agitu. In parziale accoglimento dell’istanza di riesame, il tribunale ha disposto ieri di concedere a Coser la libertà nella misura in cui questa gli è vitale per svolgere le proprie attività. L’operaio di 53 anni di Frassilongo era, fino a ieri, ai domiciliari con l’accusa di stalking aggravato dall’odio razziale per le presunte persecuzioni nei confronti dell’imprenditrice agricola Agiu Ideo Gudeta. La donna, che ha una azienda agricola e delle capre in valle dei Mocheni, ha dichiarato di aver vissuto nella paura per un anno, a causa del disprezzo che il suo vicino, Coser, avrebbe nutrito nei suoi confronti.
Coser però ha dichiarato di non aver preconcetti di natura razziale, nei confronti della quarantenne, di non aver mai agito con l’intenzione di ledere ma per proteggere le sue coltivazioni e, in una occasione, per difendersi anche dalla donna. Diversa la versione dei fatti raccontata, invece, dalla donna. Da quell’uomo l’imprenditrice si sentiva perseguitata e minacciata. Difficile vivere in una condizione di paura, date le aggressioni di quel vicino che, aveva dichiarato, l’aveva chiamata anche «brutta negra». La pastora, nel corso di un diverbio, gli avrebbe alzato contro un bastone. Lui, ha detto, prendendo quel legno, si sarebbe solo difeso. Dunque da ieri il vicino della donna può tornare alla sua vita ordinaria, rispettando però queste limitazioni. Non avvicinandosi ad Agitu e rispettando gli orari, potrà anche gestire i propri animali.