Ingorgo Piedicastello: da Sopramonte a Trento 50 minuti
Al mattino lunghe code al Bus de Vela a causa del cantiere Disagi e smog. Via la rotatoria, tutti sul ponte di S.Lorenzo
TRENTO. «Il “cantiere Piedicastello” è partito e i lavori dovrebbero terminare in 540 giorni. Gli abitanti del quartiere ringraziano e contano fiduciosi i giorni che passano». Sotto, un cronometro, scandisce il tempo che, al momento di scrivere queste righe, segnava 28 giorni 9 ore 57 minuti 28 secondi di lavori. Questo sulla pagina di www.piedicastello.it. Come comunicato, “coram pupulo” dall’assessore ai lavori pubblici Italo Gilmozzi , dal presidente della circoscrizione, Claudio Geat e dai tecnici del comune, che hanno presentato e dato inizio ai tanto attesi lavori di riqualificazione del quartiere di Piedicastello, il cantiere proseguirà in 7 diverse fasi.
E dal primo di maggio il cronometro scandisce il tempo. Ma i problemi, previsti ma non certo in questa misura, si sono subito fatti vedere, sentire, odorare ed ascoltare. Si tratta del traffico che ininterrottamente, dalle 7 via via fino oltre le 9, inarrestabile segnala la presenza di quel cantiere che ha annullato la rotatoria. Tutti ordinatamente in fila, per entrare in città da ovest, valle dei Laghi compresa. E se da Sopramonte ci vogliono anche 50 minuti per giungere a Trento, da Cadin ne «bastano» 40. Con autobus, pullman di linea, automobili, scuolabus, mezzi di Dolomiti Ambiente, in attesa di attraversare il ponte di San Lorenzo ed accedere al centro.
Come dice Diego Parisi, contitolare con Riccardo Chiogna dell’edicola «il fatto che non si possa più girare verso sud alla Motorizzazione, costringe tutti ad entrare in città attraverso il ponte e quindi immettersi necessariamente in via Sanseverino. Difficoltà per la clientela? Molte, anche se i residenti arrivano a piedi. Ma l’inquinamento, soprattutto con questo caldo e le porte aperte si fa sentire notevolmente». Dello stesso avviso sono al bar Cin Cin, dove Luciana lavora con il figlio: un borbottio ed un allargare di braccia è più significativo di tante parole. Sconsolati appaiono gli autisti di molti mezzi pubblici di Trentino Trasporti; sono rassegnati e così andrà avanti per lungo tempo. Con un’unica consolazione: tra qualche settimana le scuole termineranno ed almeno le corse studenti cesseranno e molti mezzi privati non entreranno in città tra le 7.30 e le 9.
Gianni Cainelli, da una settimana è il gestore del distributore Q8 di fronte ad edicola e bar. «Solo il distributore che comunque è self service h24 – dice – Certo, il disagio è notevole ma io dico pure: i lavori andavano fatti? Quindi si sapeva sin dall’inizio che i disagi ci sarebbero stati. Forse attendere qualche giorno per dare il via agli scavi sarebbe stato più opportuno ma dopo sarà tutta un’altra cosa».
Su via Brescia gravitano le varie attività commerciali, la filiale della Cassa Rurale di Trento e la farmacia comunale; di fronte, la piazzetta con sparute macchine ed i frettolosi passanti scuotono la testa e tirano dritto. Per chi deve andare alla Motorizzazione è necessario girare attorno al Doss Trento, immettersi in tangenziale, arrivare a Ravina e tornare indietro.
E situazione migliore non si riscontra neppure al ponte di S. Giorgio. Anche gli addetti di Dolomiti Ambiente faticano non poco ad occuparsi della raccolta rifiuti ma la prendono con filosofia, nonostante il caldo. Ad un certo punto una voce squillante esclama: «Automobilisti in fila e tutti… arrabbiati!». È il comandante della Polizia Locale Lino Giacomoni che lì risiede; in borghese sta portando a passeggio il cane, la gente lo saluta e lui ricambia sorridendo.
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