Industria, occupati con segno più
Giudicarie, nei primi cinque mesi il settore aumenta del 15%, male commercio (-4%) e servizi (-7%)
GIUDICARIE. Giovane, maschio, italiano, operaio. A voler fare un identikit sommario del nuovo assunto giudicariese tipo questa è la fisionomia che risulterebbe evidente, almeno guardando ai dati relativi ai nuovi assunti della Comunità delle Giudicarie-Rendena forniti dall'osservatorio dell'agenzia del lavoro per i primi 5 mesi del 2014.
Per prima cosa il dato complessivo: a maggio di quest'anno le assunzioni nelle Giudicarie hanno subito un calo dell' 1,5% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il dato di per sé non sarebbe confortante, ma tenendo presente che il calo riguardante la Provincia di Trento è del 5,8%, si può dire che si va meno peggio che da altre parti.
Se si valutano i dati per i diversi settori, si scopre che a tirare la carretta è a sorpresa il settore manifatturiero, con un +15,5% generale di assunzioni. Nel dettaglio, l'occupazione cresce sensibilmente nell'industria (+22,5%) e ciò compensa il calo del settore edile ( -3,7%). Negativo invece il comparto dei servizi, con un -6,5% generale: male commercio (-4,4%), pubblici esercizi (-4,4%) e altri servizi (-7%), malissimo i servizi all'impresa (-13,3%). Va comunque specificato che in termini assoluti l'occupazione nelle Giudicarie resta concentrata nel terziario (1.638 gli assunti), settore che da solo "pesa" più degli altri due assommati (secondario 656 ed agricoltura 165), quindi il calo delle assunzioni si concentra in un ganglio centrale del sistema.
Per quel che riguarda le caratteristiche delle assunzioni, si registra un aumento dell'occupazione maschile (+3,5%) ed un contemporaneo calo di quella femminile (-6,5%). Gli assunti italiani costituiscono il 76,9% del totale mentre il restante 23,1% è composto da stranieri. E mentre gli ingaggi di connazionali risultano sostanzialmente stabili (-0,3%) a calare sono gli immigrati (-5,2%) e fra di loro in modo particolare gli extracomunitari (-14.2%). Guardando alle assunzioni per classi d'età sorprende il dato sostanzialmente invariato dei giovani (-0,1%) a fronte del calo presentato da adulti (-1,1%) e lavoratori oltre i 54 anni (-7,8%). Se invece si considerano le tipologie di contratto, balza all'occhio il buon risultato dei contratti d'apprendistato (+15,5%), dato significativo specie se connesso ai dati sulla tenuta dell'occupazione giovanile. Altro dato che non ci si aspetterebbe, aumentano gli assunti a tempo indeterminato in senso stretto (+1,9%).I contratti a tempo determinato invece mostrano un calo del lavoro "intermittente" (-9,8%) ed una ripresa dei contratti di somministrazione (+15,8%).
Se si guarda alle iscrizioni al centro per l'impiego di Tione a maggio le liste di collocamento contavano 3358 iscritti, per la maggior parte donne (+5%). Dato preoccupante ma, come spiega la direttrice del centro Rosanna Parisi: «In realtà chi cerca realmente lavoro è circa la metà, gli altri si iscrivono perché ciò garantisce accesso a dei benefici. Se poi si guarda agli iscritti di quest'anno la tendenza risulta addirittura in calo». Riguardo a dove trovare lavoro, Parisi aggiunge:«Nel manifatturiero ci sono dati incoraggianti, spazio occupazionale che si genera in industrie ad alto contenuto tecnologico che praticano l'export nelle quali conta molto anche il livello di qualificazione».