Indennità, Santini aderisce all'appello
Il senatore sui consiglieri provinciali: "Hanno rimborsi che non esistono a Roma"
TRENTO. «Una misura equa». Il senatore Giacomo Santini si schiera senza esitazioni a favore dell’appello per la riduzione del 10% delle indennità dei consiglieri provinciali lanciato dal Trentino. «Io lo sottoscrivo, anche perché nei confronti dei senatori una trattenuta simile viene già applicata: è il contributo di solidarietà obbligatorio, di mille euro. Altri 800 euro possono essere versati per i terremotati dell’Abruzzo». L’ex giornalista Rai è duro: «Ho fatto il consigliere solo 2 anni, ma arrivando dal Parlamento europeo mi sembrava di giocare. Mi risulta che qui ci sono rimborsi di viaggio anche per spese personali, cosa che non esiste a Roma. Un conto poi è essere a Bruxelles, un altro spostarsi da Pergine a Trento. Cominciamo dai rimborsi, poi mettiamo le spese per i gruppi a carico della Provincia. Infine l’indennità: quella base dei consiglieri è più alta dei parlamentari, 14 mila euro contro 12 mila».
Santini difende la manovra: «Colpisce la classe medio-alta col contributo di solidarietà, tassa del 20% le rendite finanziarie senza toccare titoli di Stato e pensioni. C’è poi la soppressione di 30 inutili province».