Indennità, primi tagli all'orizzonte

Proposta della maggioranza: 500 euro al mese in un fondo di solidarietà



BOLZANO. Giornata convulsa quella di ieri in consiglio regionale con riunioni a raffica per cercare di dare una prima risposta concreta al nodo dei costi della politica e soprattutto delle indennità dei consiglieri. E un primo segnale è arrivato: da ottobre un fondo di solidarietà incamererà 500 euro al mese dai consiglieri, almeno da quelli della maggioranza di Trento e del centrosinistra di Bolzano. La prima riunione dei capigruppo guidata dalla presidente Rosa Thaler non ha prodotto grandi risultati, e non per scarsa volontà da parte della presidente quanto per il quadro normativo, confuso e talvolta contraddittorio, appena varato dal governo con l'ultima manovra che ha sostanzialmente messo in un angolo anche le autonomie speciali.

Fra le previsioni infatti oltre alla riduzione del numero dei consiglieri delle assemblee legislative e all'accorpamento dei Comuni più piccoli vi sarebbe anche un tetto attorno ai 17 mila euro per l'indennità, tutto compreso, dei consiglieri. E par di capire che da Roma il messaggio sia chiaro: recepire le direttive sui tagli ai costi della politica non è una libera scelta che, nel nostro caso, Bolzano e Trento possono adottare o meno, quanto di un'indicazione perentoria pena la messa in discussione dello stesso "patto di Milano" che ha definito i rapporti finanziari fra il governo centrale e le autonomie.

E così se la conferenza dei capigruppo ha di fatto rinviato ogni scelta ad una nota interpretativa e chiarificatrice della manovra di Tremonti, fra i consiglieri si è scatenata una vera e propria "ansia", «perché non possiamo più dare - come ha sottolineato a tutti il presidente del consiglio provinciale trentino Bruno Dorigatti - anche solo la sensazione che continuiamo a rinviare ogni scelta solo per non decidere nulla. Non possiamo più permettercelo, è una questione morale». Una sorta di ultimatum quindi indirizzato in primis ai colleghi della maggioranza che regge la giunta del governatore Dellai ed ai colleghi del centrosinistra di Bolzano. E da qua poco prima delle 17, mentre in aula si esaminavano i punti dell'ordine del giorno, è maturata la proposta, un primo concreto segnale che arriva dalla "casta".

«Si tratterebbe - ha sintetizzato Dorigatti - di versare dal prossimo ottobre 500 euro al mese in un fondo di solidarietà per dare un segnale tangibile in attesa delle decisioni che poi assumerà l'aula una volta chiarito il quadro normativo nazionale e locale. Realisticamente per le scelte istituzionali servono almeno alcune settimane, ma credo siano troppe per la nostra gente che si aspetta scelte ormai da tempo».

Diverse le reazioni da parte di alcune opposizioni. La Lega nord trentina ha chiesto "prima la riforma delle incompatibilità fra assessori e consiglieri che tanto pesa sul bilancio"; il centrodestra bolzanino è parso diffidente; la Svp per parte sua è stata prudente: «Vorrei ricordare - ha sottolineato il capogruppo Pichler Rolle - che i consiglieri Svp hanno già percorso questa strada nel 2009. Ora non credo che pochi giorni possano fare la differenza rispetto a scelte che abbiamo comunque l'intenzione di adottare con attenzione ma con celerità».













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