Inchiesta sulla gestione del Catullo
Nel mirino dei magistrati i presunti sprechi allo scalo di Verona partecipato anche dalla Provincia di Trento
TRENTO. La Procura di Verona ha deciso di aprire una inchiesta sulla passata gestione dell'Aeroporto Catullo. Lo ha annunciato il procuratore capo della città scaligera Schinaia. La Provincia di Trento con quasi il 20 per cento del capitale è il secondo azionista dell'aeroporto veneto tanto da esprimere il vicepresidente, Pierluigi Angeli. Sotto la lente della Procura una lunga serie di questioni, a partire dal contratto con Ryanair che aveva suscitato notevoli perplessità proprio nei soci trentini.
L'inchiesta annunciata dal procuratore capo di Verona Mario Giulio Schinaia riguarderà soprattutto la vecchia gestione, quella dell'ex presidente Fabio Bortolazzi che si è chiusa lo scorso giugno. Adesso alla guida del Catullo c'è un nuovo presidente, Paolo Arena. Non c'è un direttore. Infatti l'ingegner Soppani, che guidava l'aeroporto sotto la presidenza Bortolazzi, si è dimesso in dicembre. Schinaia ha parlato anche di assunzioni pilotate, bilanci allegri, sprechi, gestione deficitaria.
In concreto, sono molti i casi che la Procura vuol andare a verificare. C'è il capitolo Ryanair, ma anche quello dedicato allo scalo di Montichiari e un'altro sulle assunzioni. Andando per ordine, uno dei casi più clamorosi è quello di Montichiari. La Catullo spa in questi anni ha investito su Montichiari quasi 20 milioni di euro. E pensare che su questa pista vola solo qualche aereo cargo, tanto che il caso è finito a Striscia la Notizia. Montichiari produce perdite annuali attorno ai 7 milioni di euro. Verona ci ha immesso risorse, ma ci ha perduto circa 90 milioni di euro da quando è stato aperto.
Fino a quando il Catullo produceva utili, le perdite bresciane venivano coperte; ora che il Catullo da quattro anni è in perdita, i deficit dei due scali si sommano e non sono più sostenibili: il 2011 viene chiuso con perdite complessive attorno ai 20 milioni di euro. Per rilanciare Montichiari tra il 2008 e il 2010 e fino al 2011 sono state spese centinaia di migliaia di euro in consulenze, scatenando l'allarme dei revisori dei conti che più volte avevano chiesto per iscritto di mettere regole scritte e criteri precisi su questi incarichi. Il nuovo presidente Arena ne ha annullate per circa un milione di euro.
I revisori dei sindaci hanno chiesto più volte un regolamento delle consulenze, ma non sono stati ascoltati. Un altro nervo scoperto della passata gestione è il contratto con la Ryanair che rischia di costare euro a palate anche ai soci trentini. Su Montichiari viaggiavano circa 260 mila passeggeri nel 2008 e lì era stata basata la compagnia aerea low cost irlandese. Quando il Catullo ha iniziato a perdere quote significative di passeggeri, i vertici del Catullo convincono Ryanair a spostarsi su Verona offrendo un super incentivo, ma esagerato: da 9 euro per passeggero portato al Catullo si è passati a 16-17 euro. Un contratto capestro, che ha provocato scandalo e polemiche anche per i soci di Trento, visto che dei termini dell'accordo non si era parlato in cda, come spiega sotto Angeli. Con questo contratto, la Catullo spa perde 2 milioni l'anno con questo accordo e più passeggeri arrivano più perde.
Le difficoltà finanziarie della Catullo spa cominciano già nel 2007 quando la società non riesce a pagare l'addizionale Irpef per 6 milioni che sono lievitati fino ai 16 milioni attuali. Nel 2010 rispetto al 2009 peggiorano il valore della produzione (-3,63), il valore aggiunto (-10,47), il Margine operativo lordo (-55,58). Mentre le consulenze legali e professionali lievitano a quasi a due milioni di euro e il costo delle prestazioni per servizi diversi è passato da 276 mila euro a 1 milione 176 mila. Mentre gli altri aeroporti nel triennio 2008-2010 registrano un margine medio del 17,1%, il sistema aeroportuale del Garda presenta margini negativi in tutti e tre gli anni: -10,3% nel 2008; -7,8% nel 2009 e -10% nel 2010. I risultati negativi sono andate dal -6% del 2008 al -4% del 2009 al -5% del 2010. Nonostante questo, nel 2008 viene presentato il progetto di sviluppo con previsioni astronomiche di traffico passeggeri: dovremmo essere già a 4 milioni e proiettati verso i 5 milioni l'anno. Siamo a 3,4 milioni, sotto al livello del 2007.
Pochi giorni prima di lasciare la presidenza, Bortolazzi firma il preliminare di acquisto, per farne un parcheggio, di un'area limitrofa, l'area Calzoni, inseguita da tempo e sempre ritenuta troppo cara dal cda. Risultato: la società che aveva acquistato l'area per 7,6 milioni di euro riesce a rivenderla al Catullo per 21,8 milioni.