Inchiesta sui vitalizi, interrogatorio coattivo per Munter
L’ex consigliere che aveva chiesto la disoccupazione portato a Trento dalla Finanza perché rifiutava di presentarsi
TRENTO. E’ arrivato da Bolzano alla guida del suo furgone Volkswagen con accanto un tenente colonnello della Guardia di Finanza. La Procura di Trento per poter ascoltare Hanspeter Munter, ex questore del Consiglio regionale, ha dovuto disporre l’accompagnamento coattivo. L’ex consigliere regionale, diventato famoso in tutta Italia perché ha avuto il coraggio di chiedere il sussidio di disoccupazione pur essendo beneficiario di un maxivitalizio con anticipo da 382 mila euro e una quota del Fondo Family da 935 mila euro, è stato interrogato a Trento al comando della Finanza nell’ambito dell’inchiesta sui vitalizi. Munter si era rifiutato di rispondere a una prima convocazione perché temeva che le sue dichiarazioni avrebbero potuto essere usate contro di lui. Per questo la Procura ha disposto il suo accompagnamento coattivo a Trento. La Finanza lo ha prelevato da casa sua, in via Fago, zona in di Bolzano, poco prima delle 8 di mattina. Lo hanno torchiato per un’ora e mezza. Alla lista mancavano solo lui e l’ex presidente Rosa Thaler che sarà sentita mercoledì prossimo. A Munter la Finanza ha chiesto di ricostruire tutta la vicenda dei vitalizi e l’iter con cui è nato lo scandalo degli anticipi. Particolare attenzione è stata dedicata alla gara d’appalto per la gestione del Fondo Family che è stata vinta da Pensplan. Gli investigatori della Finanza hanno molto insistito su questo punto. Hanno cercato di capire se vi fosse un legame con il fatto che qualche mese prima il consulente scelto dal Consiglio regionale per calcolare gli anticipi fosse proprio Gottfried Tappeiner, presidente di Pensplan. Guarda caso la sua società pochi mesi dopo, nell’ottobre dell’anno scorso si è aggiudicata la gara europea per la gestione del Fondo. Il Fondo Family nasce alle fine dello scorso anno, in seguito appunto alla vittoria da parte di Pensplan Invest Sgr della gara europea bandita dal Consiglio regionale. Una gara «per l'istituzione e la gestione di un fondo comune di investimento mobiliare chiuso denominato Fondo Family, con base d'appalto pari a 5 milioni e 650 mila euro: 4,2 per la gestione del Fondo stesso, ed è la prestazione principale, altri, 1,45 per quella secondaria, la sua istituzione e l'amministrazione. L'offerta vincitrice è risultata appunto quella della sgr "figlia" del Centrum Pensplan, offerta di 2 milioni e 690 mila euro. Da notare che non c’erano altri concorrenti. Finora nell’indagini sono state sentite una quindicina di persone. Sono stati sentiti tutti componenti dell’ufficio di presidenza dell’ufficio di presidenza del Consiglio regionale sia della legislatura in corso che di quella scorsa, a partire da Marco De Paoli e Mattia Civico. Sentiti anche alcuni consulenti. Dopo l’audizione della Thaler, la Finanza presenterà una relazione al procuratore Amato.