Incarichi a Bontempelli, «danno per 88 mila euro» 

La procura contabile chiede a un dirigente di risarcire la Provincia per la consulenza sulla riforma dei lavori socialmente utili. Il motivo? «C’erano professionalità interne»



TRENTO. Una denuncia anonima, una lunga serie di verifiche e di controlli e ora la richiesta di risarcimento a favore della Provincia. Oltre 88 mila euro, questa la cifra che, secondo la ricostruzione che è stata fatta dalla procura della Corte dei conti, Claudio Moser, il dirigente del dipartimento sviluppo economico e lavoro della Provincia stessa, dovrebbe pagare. 88.813,94 euro per la precisione che corrispondono ai compensi che sono stati erogati fra il 2015 e il 2017 a Michele Bontempelli, incaricato di studiare la riforma del sistema dei lavori socialmente utili. Sì perché secondo il procuratore regionale Marcovalerio Pozzato, quella consulenza (che è stata prorogata per due volte) poteva essere evitata visto che nell’organigramma provinciale c’erano dipendenti in grado di occuparsene.

Come detto l’indagine contabile parte da una denuncia anonima incentrata proprio su quelle consulenze affidate a Bontempelli che, come viene evidenziato, non ha un curriculum così ricco. Una qualifica professionale (parrucchiere) esperienze istituzionali come sindaco di Pellizzano e assessore ai servizi socio-assistenziali al comprensorio della val di Sole. E poi l’incarico come segretario particolare all’ufficio di Gabinetto prima del presidente della Provincia (Pacher) e poi nel Gabinetto del vice presidente (Olivi) con l’incarico di occuparsi dell’avvio operativo dell’istituto della «Bottega scuola». Poi, nel febbraio del 2015 l’inizio della collaborazione per il progetto sui lavori socialmente utili che è terminata nel febbraio 2018.

Un affidamento che il dirigente ha difeso spiegando che era stata fatta una ricognizione in tutte le strutture della Provincia non trovando nessuno che potesse seguire questo progetto. E anche spiegando che non c’erano state nel 2018 delle osservazioni da parte della sezione di controllo della Corte dei conti sull’affidamento. Pronta la replica della procura contabile che ha fatto una ricognizione completa sulle professionalità presenti all’interno non solo della Provincia ma anche relativamente al dipartimento stesso, concludendo che la consulenza poteva essere affidato internamente. In particolare viene evidenziato come le professionalità necessarie per affrontare quel progetto erano presenti a profusione nell’amministrazione provinciale. E il relazione alle mancate osservazioni da parte della sezione controllo, viene spiegato come l’intervento sia stato effettuato nel limite del riscontro contabile, quindi limitato alla correttezza del procedimento di liquidazione. Sezione che invece avrebbe sottolineato come non sia mai stato inviato il curriculum di Bontempelli. Nessuna osservazione viene fatta dalla procura in ordine al valore del lavoro svolto da Bontempelli.

Un quadro che ha portato all’atto di citazione con la richiesta di risarcimento di oltre 88 mila euro.













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