In Trentino nei primi tre mesi dell’anno 96 donne hanno chiesto un posto letto. Attivato il Pronto intervento per un gruppo di famiglie
Al 12 marzo c’erano 6 persone in attesa. Ben 305 le donne richiedenti protezione temporanea e internazionale: in maggioranza sono ucraine. Interrogazione di Zanella del Pd. La Provincia costretta a intervenire per evitare che diverse persone passassero la notte all’addiaccio
TRENTO. Dal primo gennaio al 12 marzo 2024 sono state 96 le donne che si sono rivolte allo sportello femminile per la richiesta di un posto letto all'interno del sistema di accoglienza notturna di bassa soglia in Trentino. In tutto il 2023 le donne che avevano chiesto questo aiuto erano state 273, in aumento rispetto al 2022 (211). I dati sono stati resi noti nella risposta a un'interrogazione presentata dal consigliere provinciale del Partito democratico del Trentino Paolo Zanella. In lista di attesa, al 12 marzo 2024, c'erano sei donne.
Per il 2023 il tempo medio di attesa per le donne che hanno fatto richiesta di un posto letto è stato di 2,13 giorni.
Sempre al 12 marzo 2024 erano 305 le donne richiedenti protezione temporanea e internazionale accolte nel progetto di accoglienza straordinaria nell'ambito del Protocollo d'intesa siglato tra Commissariato del Governo e Provincia di Trento. Un numero che corrisponde al 30% del gruppo di riferimento. Il 70% di queste donne è maggiorenne, mentre le due nazionalità prevalenti sono quella ucraina (60% circa) e nigeriana (30%).
"Ha dell'incredibile leggere queste poche righe di risposta proprio oggi", commenta il Partito democratico del Trentino in una nota. "Perché poche ore fa i consiglieri Paolo Zanella e Francesca Parolari si sono recati nell'atrio del Palazzo della Provincia dove i volontari dello Sportello casa per tutti e Assemblea antirazzista hanno atteso l'arrivo di un assessore insieme a quattro donne più un minore e tre nuclei familiari con minori che da stasera avrebbero dormito in strada dopo aver finito il loro periodo nelle strutture di bassa soglia - dove erano transitate dopo che il Comune ha terminato le risorse per ospitarle - e senza alternative".
La Provincia informa che “il Pronto intervento sociale ha svolto una prima valutazione dei bisogni delle persone presenti, individuando una collocazione temporanea presso idonea struttura. Il Pronto intervento sociale curerà inoltre il raccordo con i servizi competenti per valutare e fornire i possibili supporti superato il periodo di prima accoglienza”.