In fatto di promozione il Pomicione batte Bond
Il film girato nel 1975 nell’Alto Garda sarà proiettato venerdì in Comunità Un viaggio nel passato interessante e divertente: molte comparse erano locali
ALTO GARDA. Altro che James Bond e le sue scorribande a folle velocità lungo la Gardesana che porta a Limone. Per ammirare davvero l'alto Garda sul grande schermo occorre noleggiare una copia de «Il pomicione», scollacciata commedia all'italiana girata tra Arco e Riva nel luglio del 1975.
Reperire il film, però, è un'impresa piuttosto ardua vista la rarità di questa pellicola sul mercato nazionale. Impresa difficile ma non impossibile, almeno per Fabio Galas, direttore della rivista La Busa che nel numero appena uscito in edicola offre ai suoi lettori, a firma di Gianluca Marcolini, una sorta di amarcord di questa produzione cinematografica, raccontando retroscena e soprattutto intervistando le comparse che recitarono a fianco di Francesco Mulè (famoso per aver prestato la propria voce all'orso Yoghi) tra cui alcuni volti noti come il giornalista televisivo Paolo Malfer, il commerciante Maurizio Ghezzi, l'imprenditore Elio Piffer, lo storico gestore del bar Centrale Nerino Cornella e Gloria Emanuelli del Chewing Gum di Riva. Oggi affermati professionisti e lavoratori, ma all'epoca quasi tutti giovanotti di belle speranze a caccia di qualche soldo e di un bel po' di divertimento. Molti di loro non ebbero neppure l'occasione di vedere il prodotto finito: il film venne proiettato una sola sera, nell'aprile del 1976, al cinema Perini e qualche settimana dopo al Roma a Trento. Poi se ne persero le tracce. Fino ad ora. Su iniziativa de La Busa, infatti, «Il pomicione» torna a prendere vita sugli schermi cinematografici di casa nostra.
Fabio Galas ha deciso di proiettare il film nella sala della Comunità di valle – partner istituzionale dell'evento – venerdì 8 giugno, a partire dalle 20.30. L'ingresso è naturalmente gratuito. «Sarà l'occasione per ammirare l'unico vero grande film girato nella nostra zona – ha commentato, ieri mattina, il direttore de La Busa durante la presentazione dell'evento – visto che dell'alto Garda, in quel costosissimo e complicato 007 di qualche anno fa, praticamente non vi è traccia. Sarà interessante osservare i nostri luoghi lontani nel tempo quasi 40 anni, girati su pellicola e non descritti attraverso i soliti documentari. Si potrà discutere sul valore culturale de «Il pomicione» ma non sulla qualità tecnica del film: fu una produzione in piena regola, con mezzi e risorse importanti. Oggi diventa un veicolo promozionale per il nostro territorio. Peccato che non lo trasmettano in televisione come fanno, invece, con i vari Pierino e i primi film di Banfi». Ma la curiosità dei tanti che assisteranno alla visione di venerdì sarà rivolta in particolar modo all'individuazione dei volti delle tante comparse che vennero assoldate dalla casa di produzione romana: saranno loro gli ospiti d'onore della serata organizzata da La Busa (a proposito: nel numero in edicola compaiono anche un interessante sondaggio sulla nuova viabilità arcense, il ritratto di Nerino Versini e una recensione dei nostri rifugi). «Il pomicione» può essere considerato a tutti gli effetti il primo vero cinepanettone italiano – ha concluso Fabio Galas, che ha preso in affitto le "pizze" dalla Fondazione cineteca di Bologna - un antesignano di Boldi, De Sica e dei vari Natali a....