In città scatta l’ora dei parcheggi sotto terra

Partiti i lavori alle ex caserme Duca d’Aosta, si moltiplicano le iniziative dei residenti: da via Cervara a Villamontagna, da via Maccani a via Palermo


di Chiara Bert


TRENTO. Nelle città sempre più prese d’assalto dalle macchine, la via d’uscita si chiama “parcheggi sotto terra”. Posti assicurati per i residenti, auto lontane dalla vista e spazio (prezioso) guadagnato in superficie, per stalli pubblici o - se possibile - marciapiedi più ampi, zone a traffico limitato e piste ciclabili. Succede anche a Trento, dove il piano della mobilità approvato ormai quasi tre anni fa aveva previsto ben 9 parcheggi pertinenziali (in totale 540 posti), termine per indicare parcheggi riservati a i residenti (e alle attività economiche) di una certa zona della città. «Nel piano avevamo indicato delle ipotesi, aperti però anche ad altre proposte che fossero arrivate dal territorio», spiega l’assessore alla mobilità Michelangelo Marchesi.

E le iniziative - una volta sbloccato lo stallo legato a una possibile modifica della normativa - si stanno effettivamente moltiplicando dalla città ai sobborghi. La legge Tognoli che istituiva i pertinenziali, cioè la possibilità da parte di gruppi di cittadini di una stessa area di chiedere l'autorizzazione, e lo spazio interrato, per realizzare su un’area pubblica il parking per le proprie vetture, risale al 1989. Ma ad oggi a Trento le uniche due strutture realizzate sono quella all’inizio di corso Buonarroti (nel 2008) e quella delle Canossiane (realizzata da Trentino Mobilità, in questo caso non su area pubblica).

Dopo una lunghissima battaglia giudiziaria tra le due cooperative che avevano partecipato al bando, sono finalmente partiti i lavori per il garage interrato alle ex Duca d’Aosta di via Veneto, «molto prezioso visto che la zona ha grande fame di parcheggi», osserva Marchesi. Partita anche la gara per il pertinenziale di via Cervara, 40-45 posti che serviranno un’area contraddistinta da un’edificato molto denso e da una viabilità particolarmente stretta.

Una cooperativa di residenti si è costituita a Villamontagna, dove il parcheggio sarà realizzato nell’area del parco pubblico e dove - come prevede un ordine del giorno votato dal consiglio - il Comune si riserverà una quota per stalli pubblici in previsione del nuovo centro civico.

Altre ipotesi allo studio potrebbero poi concretizzarsi di qui ai prossimi mesi. è il caso dell’area del campo Coni di via Maccani, di via Esterle e di via Palermo, mentre più problematica sembra essere la situazione in piazzetta Leonardo Da Vinci dove scavando esiste il forte rischio di imbattersi in reperti archeologici. «Da parte nostra - spiega Marchesi - abbiamo una trattativa in corso che speriamo di sbloccare presto per acquisire uno dei due piani del parcheggio sotto la nuova facoltà di Lettere in via Tomaso Gar», previsione contenuta in un accordo sottoscritto con l’ateneo diversi anni fa. Anche in questo caso i box auto saranno riservati ai residenti della zona.

«I cittadini - ricorda l’assessore - hanno due strade: organizzarsi in cooperativa segnalando la propria proposta al Comune, magari coinvolgendo da subito gli uffici per individuare le aree più adatte, oppure rivolgersi a Trentino Mobilità a cui delegare l’intera partita burocratico-amministrativa». Rimane poi sempre lo spazio per l’iniziativa privata, com’è accaduto per il parcheggio realizzato dall’Arcivescovile in via Giusti.

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