In 3mila al corteo per la libertà di scelta
Grande partecipazione (anche di molti trentini) alla fiaccolata per chiedere alle due Province di non applicare l’obbligo
BOLZANO. Un fiume di persone per dire no alla vaccinazione obbligatoria. È esploso in piazza Magnago il movimento per la libertà di vaccinazione. Oltre tremila persone hanno sfilato ieri sera alla fiaccolata dal ponte Talvera a piazza Magnago. Il grido, «libertà», «Freiheit», il giorno dopo l’approvazione del decreto alla Camera. Dieci vaccini obbligatori, sanzioni (ridimensionate) e soprattutto divieto di ammissione agli asili nido e alle scuole materne per i bambini non vaccinati. Una folla di altoatesini e anche di moltissimi trentini (qualcuno ipotizza addirittura la metà del corteo). La trasversalità è totale: italiani e sudtirolesi, politici dei Verdi e della destra tedesca, storici militanti dei movimenti contro le vaccinazioni e persone che ieri per la prima volta hanno partecipato a una manifestazione. Soprattutto famiglie, giovani donne incinte, bambini, vestiti di bianco, come chiesto dagli organizzatori. Le prove generali erano andate meno bene. Un paio di centinaia di persone a Merano, durante la visita del presidente Mattarella, poche decine davanti al consiglio regionale durante la discussione di una mozione. Ieri il boom. Si sono auto organizzati con il gruppo facebook «Fiaccolata per la libertà di scelta». Andreas Pöder (BürgerUnion) si stupisce dello stupore: «Partecipo a eventi in tutta la provincia. Le sale si riempiono. A Silandro l’altra sera sono arrivati in trecento. Non sono militanti, sono persone normali, famiglie che non capiscono perché ci sia questo pugno duro. Vogliono capire, vogliono essere ascoltati». Ieri sera hanno parlato in tanti dalla scalinata del consiglio provinciale, gli organizzatori e alcune mamme con racconti di problemi di salute per i figli, che dicono legati ai vaccini. Pöder presenterà un disegno di legge per chiedere alla Provincia «di fare valere i suoi poteri e aggirare il decreto statale». Brigitte Foppa (Verdi) dice: «I nostri sono tutti qui. L’esclusione dalla scuola è assurda». Uno dei volantini distribuiti protesta «L’unica epidemia è la mancanza di libertà».