In 2.500 si mettono in coda per un piatto di canederli
Grande successo a Vigo Rendena per la tradizionale festa che ha visto impiegati 120 chili di pane, 14 di speck, 14 di salumi, 12 di formaggio grana e 8 di Spressa
VIGO RENDENA. La “Festa del canederlo” nel “Canton Berna”, anno dopo anno supera se stessa, confermandosi un evento importante dell’estate rendenese. Le note del corpo musicale di Vigo-Darè hanno dato il “la” alla manifestazione e da quel momento (erano le 17.30) e fino a notte fonda, almeno 2.500 persone attratte dall’originalità della proposta, hanno affollato quel gruppo di case che dal bar “al Guscio” sale verso la Val di San Valentino.
Dell’edizione 2012 parlano i numeri le cuoche del “Canton Berna” hanno tagliato 120 kg di pane, 14 di speck e altrettanti di mortadella e salamelle, 12 kg di formaggio grana e 8 di Spressa, e poi hanno impastato il tutto, rigorosamente a mano, con 140 uova e litri di latte. Questo ha prodotto 5.300 canederli, scodellati come veri e propri “re della festa”, con brodo di carne, burro fuso di malga o gulasch.
Lorena Loranzi, ideatrice e anima della festa, soddisfatta afferma: «Questi numeri hanno dell’incredibile, ma si ottengono solo con un gruppo compatto e affiatato qual è il nostro». Il “Comitato Canton Berna” conta 40 soci, «ma per la “Festa del Canederlo” raggiungere le 150 persone, compresi cantori e suonatori», sottolinea Lorena Loranzi. La Festa del Canederlo ha “intasato” il Canton Berna, al punto che la coda delle persone in attesa di assaporare i canederli o i salumi dell’antipasto era lunghissima. «Accanto a 300 salamelle, per l’antipasto sono stati affettati e serviti ben 90 kg di salumi». Parola di Andrea Gasperi contitolare del Salumificio Rendena che li ha prodotti proprio a Vigo.
Ma la Festa del canederlo non si ferma a gustare salumi, canederli, torte, amari, tisane e caffè d’orzo, ma vengono riproposti i lavori del passato: dai battitori di falce alle maestre di pizzi al tombolo, dai contadini con le loro vacche alle filatrici della “Vecchia Rendena” di Bocenago, ai “moleti” dell’associazione “la Trisa” di Mortaso. E ancora la mostra micologica e quella dei trofei dei Cacciatori locali, l’alveare illustrato da Angelo Bertini, le “trappole per topi” di Aldo Stefani e il gettonatissimo, anzi accarezzatissimo, asino di Federico Valentini. Il tutto rallegrato dal Coro Carè Alto, dal Gruppo “Cantabont”, dalla “Canederlo Band” e dagli “Avanti en dre”. Fino a notte fonda turisti e rendenesi sono stati assieme in allegria, in nome di “sua maestà il canederlo”.
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