Imu, nelle casse comunali arrivano 2,61 milioni
I perginesi hanno versato in tutto 4,63 milioni, il 94,5% delle imposte previste per le abitazioni, il 97,% per le aree fabbricabili, il 96,7% per negozi e laboratori
PERGINE. Il Comune ha dato i numeri dell’Imu. Nel corso del 2012, circa 9.200 cittadini hanno sborsato 4.663.000 euro calcolando le rate di giugno e dicembre (tirando la riga al 20, cioè due giorni dopo il termine ultimo per la seconda rata). Non tutto evidentemente è finito nelle casse comunali e c’è da chiarire subito che in questa operazione il Comune non guadagna nulla, nel senso che, tanto ha incassato in più, tanto si vedrà decurtato in trasferimenti dalla Provincia. Così come sarà per la nuova Tares (il Comune incasserà 390.000 euro e altrettanti gli saranno decurtati in trasferimenti). Occorre anche specificare che alcuni contribuenti sono “ritardatari” nel senso che hanno versato la rata dopo il termine ultimo, «ma rappresentano una percentuale minima», dice Paolo Ghirardoni (funzionario del settore tributi).
Nel dettaglio, l’ammontare delle quote comunali: 565.443 euro come prima e seconda rata sull’abitazione principale pari al 94,20% del previsto; 328.570 euro per la prima e seconda rata sulle aree fabbricabili pari al 97,5% del gettito presunto; 1.724.584 euro come prima e seconda rata su altri fabbricati (altre abitazioni, negozi, laboratori eccetera) pari al 96,7 % del gettito presunto. In totale, il Comune si è visto “notificare” dall’Agenzia delle entrate, 2.618.597 euro.
Dal raffronto con il 2011 (a regime Ici e quindi esenzione della prima casa) emerge che il Comune, appunto nel 2011, aveva incassato 1.955.765 euro al quale vanno aggiunti i 463.000 euro trasferiti dalla Provincia come compensazione del mancato introito dall’Ici sulla prima casa. In totale, quindi, 2.418.715 euro l’incasso nel 2011. Sono esattamente 200.000 gli euro incassati “in più” nel 2012, ma saranno altrettanti “in meno” nei trasferimenti. In sostanza, il “saldo” non cambia. Certamente, per il contribuente perginese, i 200.000 euro in più rappresentano l’8,3 per cento di incremento nella spesa per imposte comunali.
Le percentuali registrate (94,2 sulla prima casa; 97,5 sulle aree fabbricabili e 96,7 sugli altri immobili e abitazioni) sono considerate “buone”. «Dovranno essere considerati i ritardatari che pur marginali contribuiranno ad elevare la percentuale e poi quanto rimasto sarà oggetto di accertamenti». E’ possibile anche un raffronto con i versamenti effettuati in giugno, pur tenendo conto di errori, ritardi, aggiustamenti, ravvedimenti. Abitazione principale in giugno 274.585 (totale di dicembre 565.443); aree fabbricabili in giugno 158.562 (totale in dicembre 328.570); altri immobili e abitazioni in giugno 852.316 (totale in dicembre 1.724.584). Il totale versato in dicembre è stato di 4.663.000 (in giugno era di 2.296.000 di cui 1.285.000 per il Comune).
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