Il timore dei viaggi fa volare il Trentino
TRENTO. L'ipotesi degli addetti ai lavori è che gli attentati del terrorismo marchiato Isis abbiano dato una spintarella al turismo estivo locale. Lo abbiamo visto tutti, in questi mesi, girando per le valli e le montagne: alberghi strapieni, parcheggi imbottiti di macchine, lunghe code sulle strade; e turisti ovunque. E i dati non fanno altro che confermarlo. Il più “esorbitante” è quello dell'arrivo di turisti in Val di Fiemme, che ha toccato un +17% (nel mese di luglio) rispetto allo scorso anno: un numero sorprendente, se si pensa che già l'anno scorso era stata un'estate record in termini di presenze.
E il dato delle presenze (ovvero quanto a lungo si fermano i turisti) nella stessa zona (che segna un +6%), unito a una percentuale di presenze straniere in leggero calo, ci dice che il turismo di quest'anno è un turismo italiano, di chi magari viene in macchina per pochi giorni, per farsi la vacanza in montagna che, comunque, offre tutto: sole, sport, attività, divertimento e relax. Vuoi, quindi, la crisi economica, vuoi la paura di prendere un aereo per andare in una località che può rivelarsi bersaglio facile e gradito per i terroristi, gli italiani sembrano preferire una vacanza più a portata di mano. E sembrano adorare il Trentino.
In Val di Fiemme si è rivelata un'estate in crescendo, e anche se non ci sono ancora dati ufficiali per il mese di agosto la sensazione è che sia andato molto bene. Dopotutto, anche per settembre continuano a fioccare le prenotazioni, ricordandoci che la stagione, comunque, non è ancora finita. Oltre ai dati già citati, vale poi la pena ricordare che qui il turismo è prevalentemente italiano (circa l'85% sul totale), e muove da Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Lazio; e sembrerebbero in aumento gli arrivi dalla Toscana.
La vicina di casa, la Val di Fassa, ha vissuto un'estate un po' meno rosea: anche se il saldo risulta attualmente positivo, giugno era partito meno bene dello scorso anno. Ma a luglio si è ampiamente ripresa: +9,17% di arrivi e +2,95% di presenze. Tra le località andate meglio spiccano Campitello (+17,15% di arrivi) e Pozza (+16,24%).
A Campiglio il dato più rilevante è il forte aumento di presenze straniere: hanno registrato un 14% in più rispetto all’estate del 2015, pur rappresentando ancora una piccola minoranza (il 15% del totale), e provengono prevalentemente dal nord Europa (molti anglosassoni e scandinavi). Nei mesi di giugno e luglio l’afflusso totale è salito del 7%, e ci sono tutti gli elementi per credere che l’estate nel suo complesso risulterà positiva.
Anche nel Primiero si è registrato un aumento di turisti stranieri: 20% in più rispetto al 2015; quindi, oltre ai tedeschi (storici) sono venuti da Spagna, Irlanda, Svezia e Norvegia. A “soffrire”, invece, le seconde case, che quest’anno spesso sono rimaste vuote. Ma ciò non toglie nulla ad una stagione “coi fiocchi”, che resta di incorniciare.
Un discorso leggermente diverso si pone per gli altri due territori, caratterizzati dalla presenza di laghi.
In Valsugana, ad esempio, la bandiera blu assegnata ai laghi di Levico e Caldonazzo ha fatto ingranare la stagione estiva già a maggio; dopo un lieve calo a giugno per via del maltempo c’è stata infine l’escalation di luglio, con un +5% sia negli arrivi che nelle presenze. Il 50% delle presenze proviene dall’estero: per la maggior parte tedeschi (che vanno in alberghi) e olandesi (che prediligono i campeggi). In più, sembra che nonostante la crisi ci sia una maggiore disponibilità a spendere rispetto agli scorsi anni.
Ultimo ma non per importanza è il caso di Riva del Garda, dove l’Apt preferisce analizzare i dati per semestri piuttosto che per stagioni. Da gennaio, qui, si è registrato un aumento sia negli arrivi (+3,7%) che nelle presenze (+4,3%). La maggior parte dei turisti, come sempre, sono stranieri (82%), di cui in maggioranza tedeschi (50% sul totale). Inoltre, anche per agosto (e settembre) la situazione promette bene.