Il sociologo che studia il M5S e sogna di fare il macchinista
La tesi di laurea di Luca Marchese analizza le tappe della modernità da Pico della Mirandola a Beppe Grillo
TRENTO. Conclusi gli studi universitari in sociologia con una tesi su «Le tappe della modernità. Da Pico ella Mirandola a Beppe Grillo», Luca Marchese (redattore di Questotrentino) sogna di diventare macchinista.
Che cosa lega Pico della Mirandola e i 5 stelle?
L’individuo è e deve essere l’unico artefice del proprio destino. Pico della Mirandola espresse questo suo pensiero circa 500 anni fa. E’ un pensiero destinato ad avere successo e a svilupparsi sino ad oggi, dove lo ritroviamo in una delle caratteristiche principali del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo: l’individuo è così libero e sovrano che non può più nemmeno delegare il potere politico, ma lo deve esercitare attivamente, in una democrazia diretta resa possibile dalle nuove tecnologie. Esaminando il passato, troviamo le radici di tutto ciò anche nello sviluppo dell’idea di scienza. È Galileo, uno scienziato, a mettere in crisi la Chiesa cattolica: la luna non è perfetta ed eterna ma è piena di crateri e di buchi, la Terra non è al centro di tutto ma è in punto casuale di un universo infinito e disordinato. L’uomo si incammina a prendere in mano la propria vita e a non avere più padroni. Né natura, né dio.
E poi?
L’idea di scienza progredisce e si sviluppa con Cartesio, si allarga e abbraccia ogni sapere con l’Illuminismo, porta a compimento le idee sull’uguaglianza degli uomini con la rivoluzione francese. I successi della rivoluzione industriale non fanno che confermare che la fiducia nella scienza è ben riposta. Ma il XX secolo fornirà una mirabile smentita a tutto ciò: il progresso scientifico svelerà il suo lato mostruoso nelle due guerre mondiali, sino ad emanciparsi nella guerra fredda con la corsa agli armamenti.
E cosa ci dice tutto ciò?
Il successo del Movimento 5 stelle dimostra come in realtà la lezione fornitaci dal XX secolo non sia stata correttamente compresa e assimilata: la scienza non porta benefici, ma fornisce strumenti neutri. Ovvero Internet e le energie rinnovabili non renderanno migliore questo mondo, e forse nemmeno più pulito, finché manteniamo con la natura un rapporto di dominio e sfruttamento. Poi la sacralizzazione dell’individuo e dell’eguaglianza già in passato si è trasformata nell’esatto opposto. Il motto «Uno vale uno» rischia di significare che uno vale l’altro, ovvero la negazione completa di ogni individualità, in cui nessuno ha potere decisionale al di fuori del leader.
E come bisognerebbe agire?
L’unica via di fuga sta in una parola appartenente a quel passato che si bolla come retrogrado: phronesis, ovvero saggezza, prudenza. Che detto in altri termini significa paura dei salti nel vuoto. Gli slanci idealistici verso un futuro migliore non portano che guai.
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