Il sindaco dice sì al Gay Pride in città
Si svolgerà sabato 9 giugno. Gioisce la comunità omosessuale: «Aspettavamo da mesi, si tratta di rispetto dei diritti»
TRENTO. Non è usuale che una pubblica amministrazione dica ad un’associazione «ci incontreremo presto per organizzare in modo responsabile e consapevole l’evento». Di quale evento l’amministrazione comunale vuole avere certezza che non si vada sopra alle righe? Del “Dolomiti pride”, che non è un incontro di esperti di montagna ma il Gay Pride del nord- est, programmato ieri dalla giunta Andreatta per sabato 9 giugno.
Attese 6/7 mila persone. Una sorta di vittoria, quella di una data certa, per le associazioni omosessuali che, sino a ieri, non erano riuscite a fare mettere in calendario l’avvenimento. La giunta comunale (effettivamente alle prese con mesi densi di avvenimenti) uno per tutti la quasi coincidente adunata nazionale degli alpini, ieri ha messo in agenda il Pride per il 9 giugno. Il sindaco Andreatta ha letto ai propri assessori alcune delle sedi precedenti dell’avvenimento: è stato organizzato da Appendino a Torino, da De Magistris a Napoli, da Orlando a Palermo, e da ultimo (per il Triveneto) dal sindaco Honsell a Udine. Da parte di diversi osservatori era stato fatto osservare come sarebbe stato quanto meno bizzarro se un’amministrazione di centrosinistra, con un sindaco del Pd, avesse negato lo spazio ad una manifestazione incentrata sui diritti civili: «Eravamo anche consapevoli che ci troviamo in una realtà come Trento ed infatti il richiamo alla responsabilità e consapevolezza del comunicato riflette un po’ questa preoccupazione» sintetizza il presidente dell’Arcigay trentina, Paolo Zanella. «Ma siamo comunque contenti che dal Comune sia finalmente arrivata, la sollecitavamo da mesi, una risposta. E anche il richiamo alla responsabilità ci fa sorridere, visto che sono 20 anni che stiamo lavorando in questa città per i diritti civili. Un Pride è fatto di contenuti, si svilupperà magari per diversi giorni, con dibattiti e proposte. Ma attenzione: non si creda che lo si possa fare senza una sfilata finale, con quelli che per molti sono eccessi, ma che per noi è comunicazione, altrimenti facciamo la Color Run. E di certo non mancheranno le Drag Queen, visto che è proprio la loro vicenda ad aver fatto nascere questa manifestazione. Il Pride è nato nel 1969 a New York, proprio per rispondere alla brutalità della polizia nei loro confronti” chiude Zanella Insomma il Dolomiti Pride è realtà e la curiosità a questo punto è legata al modo in cui sarà organizzato: «Ed il sindaco Andreatta precederà il corteo con la fascia tricolore come hanno fatto i suoi colleghi nelle altre edizioni?» chiosano gli organizzatori.(g.t.)