Il “segreto” dell’amianto all’Italcementi
Franca Penasa (Lega) interroga per avere informazioni sulla pericolosità nella fase di demolizione
TRENTO. L’ex Italcementi presto non esisterà più. La fase di demolizione è cominciata e poi l’area di Piedicastello sarà destinata ad altri scopi urbanistici. Pare definito che lì ci andrà il polo scolastico legato all’informatica, anche se non tutti sono d’accordo. Ma intanto si affronta un problema e quello sollevato in questi giorni riguarda le modalità di abbattimento. Sapendo che la vecchia costruzione non era immune da presenza di amianto, ora vedere nuvole di polvere sollevarsi con la cadute delle pareti e dei pilastri crea una certa preoccupazione soprattutto nella popolazione che abita nel quartiere. Per l averità, prima dell’intervento drastico era stata eseguita una bonifica. Per cui, in teoria, la situazione dovrebbe essere sotto controllo.
Non ne è particolarmente convinta Franca Penasa, consigliere provinciale della Lega, che chiede alla Provincia maggiori dettagli sull’operazione, accusando il governo provinciale di essere sempre stato fumoso a proposito della situazione dell’amianto in provincia. Mancano dati, insiste il consigliere, e una serie di provvedimenti previsti dalla legge nazionale non sarebbero stati rispettati. «Va ricordato - dice Franca Penasa - che a seguito dell’incendio che si sviluppò nell’area ex Italcementi, oggi cantiere, tenuto conto delle preoccupazioni espresse dalla popolazione residente nell’area, la Provincia dichiarò di aver effettuato una serie di indagini i cui risultati però non sono pubblici».
Per questo motivo l’interrogazione presentata è mirata a conoscere nel dettaglio come ci si è mossi per affrontare il problema - comunque conosciuto - dell’ex Italcementi. Le domande sono piuttosto puntuali e si va dalla richiesta dei nomi dei responsabili dei diversi porcedimenti fino all’interrogativo su chi segue personalmente la “salubrità” delal fase di demolizione. Franca Penasa vuole anche sapere di che tipo di amianto si sta parlando, visto che quello “aghiforme” è ritenuto il più pericoloso.
Va comunque ricordato che le rimozione di materiali inerti e dell’amianto sono soggetti a normative piuttosto severe, proprio per evitare dispersione di polveri e particelle inquinanti potenzialmente pericolose per la salute di chi le respira.