Il rettore Collini: «Faremo Radio Erasmus in memoria di Antonio»
Nel giorno dei funerali di Antonio Megalizzi Radio Rai trasmetterà l'Inno alla Gioia per ricordare il giornalista ucciso a Strasburgo
TRENTO. Una sorta di «radio Erasmus» per realizzare il sogno di Antonio Megalizzi e per ricordare il giovane morto nel cuore dell’Europa in cui credeva. È l’ipotesi lanciata dal rettore dell’Università di Trento, Paolo Collini, che sottoporrà il progetto ai colleghi delle altre università italiane in occasione della prossima conferenza dei rettori. Un’ipotesi che piace al presidente della Camera, Roberto Fico: «Sono molto contento, credo che tutti i rettori accetteranno: le istituzioni sono vicine al 100% di questa iniziativa, io sarò vicino. Possiamo fare di quella radio una radio che affronta temi importanti».
Anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta lancia un appello alle scuole, in particolari a quelle trentine “perché nel giorno del funerale del giovane (e magari anche negli anni a venire) lo ricordino assieme al suo entusiasmo e ai suoi ideali, come esempio di passione, competenza e tre generosità: cioè i tre ingredienti che non devono mai mancare nella realizzazione dei propri progetti”. Nel giorno del funerale sarà proclamato il lutto cittadino, sebbene senza particolari vincoli per la cittadinanza.
Anche il presidente, Maurizio Fugatti, oltre all’università, ha fatto sapere che la Provincia intende ricordare il giovane e i valori in cui credeva.
Inoltre Rai Radio trasmetterà l'Inno alla Gioia, composto da Johann Christoph Friedrich von Schiller, reso famoso nel mondo da Ludwig van Beethoven e divenuto l'Inno Ufficiale dell'Unione Europea e del Consiglio d'Europa, nel giorno dei funerali nel Duomo di Trento di Antonio Megalizzi, il reporter italiano attivo nella webradio Europhonica e già collaboratore di Rai Radio. Tutti i canali Rai Radio, compresi quelli digitali, lo metteranno in onda con l'obiettivo di rendere omaggio ad Antonio e per indicare ai giovani e a tutti il suo esempio, la sua passione, il suo impegno nel lavoro. In questo modo- si legge in una nota diffusa dalla Rai - si vuole onorare gli ideali europei di Antonio, con una musica emblema di concordia, per contrastare l'orrore.