Il parroco “vedovo” della Val di Gresta festeggiato a Marco

Tutto il paese ha accolto don Ruggero Delaiti: «Dopo il dolore per il distacco provo gioia nel venire tra voi»



ROVERETO. Si è paragonato «ad un vedovo cui è stata tolta la sua amata sposa». Ma dopo il dolore per il distacco «provo la gioia nell’incontrare una nuova sposa, che siete voi, la mia nuova comunità». E aveva motivo di rallegrarsi, pur nella tristezza di aver lasciato dopo 23 anni la comunità della Val di Gresta, don Ruggero Delaiti accolto ieri a Marco da tutto il paese. Una grande festa che ha coinvolto piccoli e grandi, dai bambini e dai ragazzi della catechesi ai giovani dell’associazione Marco noi, dai tre cori agli alpini. Striscioni di benvenuto, applausi e strette di mano appena don Ruggero è arrivato a bordo di un pullmino dei vigili del fuoco di Ronzo Chienis accompagnato dal comandante Fulvio Ciaghi e dalla vicesindaco Silvia Ciaghi oltre che da un gruppo di pompieri e da una folta delegazione della Val di Gresta.

Il primo saluto, alla chiesetta dell’Addolorata, è stato del presidente della circoscrizione Carlo Plotegher prima che il corteo si dirigesse verso la chiesa parrocchiale dove il nuovo parroco è stato accolto dal sindaco Andrea Miorandi e dal presidente del consiglio pastorale Guido Modena e dal decano don Sergio Nicolli che gli ha consegnato la nuova parrocchia invitando i fedeli «a non avere timore reverenziale e a cercare confidenza con don Ruggero: ditegli quello che pensate, collaborate e aiutatelo...». Dal canto suo don Ruggero si è rivolto ai parrocchiani con un «pace a voi, vi abbraccio tutti». Ha sottolineato il dispiacere di lasciare la sua Val di Gresta («per obbedienza al vescovo»), di sentirsi «vedovo» pur nella gioia di «incontrare questa bella comunità». Che ha continuato a festeggiarlo anche dopo la messa.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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