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Il mistero delle microspie in farmacia

Sono state trovate dal farmacista di Mori alla “Monte Albano” che allarmato ha presentato denuncia ai carabinieri



MORI. Che ci fanno due microspie in farmacia? E soprattutto: chi le ha messe? E perché? Sono questi gli interrogativi ai quali i carabinieri cercheranno di dare una risposta dopo che il direttore della farmacia Monte Albano di Mori ha presentato una denuncia circostanziata di quanto scoperto nella farmacia di via Terra Nera. Come Francesco Kostner ha spiegato ai militari dell’Arma, nei giorni scorsi in fase di chiusura della farmacia ha notato che dal controsoffitto, vicino al banco di vendita, qualcosa di forma tondeggiante e di colore nero sporgeva dallo spazio tra due doghe.

Il farmacista, ovviamente, si è insospettito e dopo aver preso una scala si è avvicinato per controllare di cosa si trattasse. Dopo aver tolto la protezione (che aveva l’aspetto di una pece collosa) ha scoperto che si trattava di una micro videocamera collegata ad un cavo. Ha quindi scattato alcune foto per inviarle al tecnico che si occupa dell’impianto di allarme antiintrusione. Ma il direttore della farmacia non si è fermato qui ed ha voluto verificare se ci fossero altre videocamere. Ed in effetti ne ha trovata un’altra nell’ufficio e rivolta verso il tavolo del pc dove, come specificato nella denuncia, effettua movimenti sul conto bancario e utilizza varie password per i programmi di lavoro.

Compiendo delle verifiche il dottor Kostner scopre due notifiche sul suo cellulare inviate dal sistema di allarme antiintrusione della farmacia che segnalava disattivazioni e attivazioni del sistema nel cuore della notte. Quello che ha particolarmente allarmato il farmacista è che l’attivazione era stata compiuta con una chiave con codice cifrato affidata alla ditta Unifarm (di cui la farmacia è socia) per le consegne notturne del farmaci. Ma, ulteriore preoccupante scoperta, è risultato da una verifica ad Unifarm che nessuno dei dipendenti nella notte fra il 3 e il 4 luglio aveva eseguito passaggi nella farmacia.

E allora chi potrebbe essere stato? Come mai è stata utilizzata proprio quella chiave per accedere alla farmacia? E per quale motivo qualcuno è entrato in uno spazio non consentito? Un’invasione della proprietà che lascia aperti molti dubbi: qualcuno che voleva compiere un furto (e poi non lo ha fatto) o qualcuno della concorrenza che voleva spiare l’attività della Monte Albano? Interrogativi che alimentano il mistero delle due microspie scoperte in farmacia. (g.r.)













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