Il ministro Poletti: "Il Jobs Act? Un successo"
Per il titolare del lavoro i contratti stabili sono passati dal 15% al 25%. E nel pomeriggio è atteso Padoan
TRENTO. I giovani «non dovrebbero essere delusi dal Jobs Act» visto che stanno aumentando i contratti stabili. Così il ministro del Lavoro Giuliano Poletti a margine del suo intervento al Festival Economia di Trento, sottolineando che si tratta della «vera rivoluzione, di un cambiamento radicale». La precarietà «era considerata un disastro nazionale» ma oggi «da un 15% di contratti stabili stiamo passando a un 22, 23 anche 25%, mi sembra un gran buon segno».
Sul ricorso vinto da un pensionato per ottenere l'intero il rimborso della mancata indicizzazione dell'assegno, il ministro ha detto: «Dobbiamo valutare quanto successo ma siamo dentro il percorso previsto. Se un cittadino ritiene di vedere leso un suo diritto ha titolo per ricorrere. Ma l'atto del governo è coerente con quanto stabilito dalla Consulta e anche con il principio dell'equilibrio di bilancio. Non potevamo risolvere un problema aprendone uno sui conti».
Sull'alto astensionismo alle regionali, Poletti ha sottolineato che le riforme istituzionali e della legge elettorale vanno proprio nella direzione di recuperare «la fiducia dei cittadini». «È difficile recuperare l'astensionismo se i cittadini assistono a continui rimandi in Parlamento» anche per provvedimenti «urgenti».
Il ministro ha toccato vari argomenti: «Un Paese che pensa al futuro spremendo i lavoratori è cretino perché riduce la ricchezza, i consumi e la produzione» e non cresce. Per anni «invece di spingere le imprese a competere in alto le abbiamo incoraggiate a spendere sempre meno per il lavoro» con una precarietà «che era un dramma nazionale».
Un passaggio sulle nuove tecnologie: «Anche Mario l'imbianchino deve smettere di pensare, anche se ha 57 anni, che la sua vita finisce con l'apecar» e che il digitale può essere una opportunità. Poletti ha ricordato che «stiamo lavorando con Google e Unioncamere per fare in modo che ci siano 3mila giovani 'evangelizzatori digitalì da formare e che manderemo a spiegare queste cose alle Pmi».
Alle 16.30, al Teatro Sociale, è atteso il ministro Pier Carlo Padoan, che parlerà di "Europa-Italia".