FESTIVAL

Il ministro Padoan: "In Italia aumentano i consumi e cresce la fiducia"

E sulle pensioni il titolare di economia e finanze ha detto che "un po' di flessibilità in uscita potrebbe aiutare le nuove generazioni sul mercato del lavoro" 



TRENTO. Dopo il ministro Poletti, a Trento, per il Festiva dell'Economia, è arrivato il titolare del dicastero delle finanze Pier Carlo Padoan che, durante il suo intervento al Teatro Sociale, s'è espresso su diverse questioni. Sulle pensioni e la riforma Fornero ha detto «non vedo il rischio di passi indietro ma la possibilità, di cui stiamo discutendo all’interno del governo, di considerare forme di flessibilità in uscita, con un minimo anticipo in cambio di una prestazione pensionistica adeguata. Un po' di flessibilità in uscita potrebbe anche facilitare l’ingresso delle nuove generazioni nel mercato del lavoro». «I veri diritti acquisiti sono basati sul contributivo» ha poi risposto a chi gli chiedeva un commento sull’ipotesi di eventuali ripensamenti e interventi sulle pensioni calcolate con il retributivo.

Sempre parlando di occupazione, il ministro ha spiegato che «l'Italia ha inviato a Bruxelles, come contributo alla relazione in arrivo dei 4 presidenti, una proposta di sostegno comune alla disoccupazione che è il problema fondamentale della zona euro. So che per molti paesi è inattuabile ma è indispensabile per una ragione molto evidente, e che forse le elezioni di ieri ci ricordano, e cioè che la Ue deve essere vista come soluzione non come il problema».

Sulla situazione interna al Paese, Padoan ha affermato che i consumi in Italia «stanno migliorando» e la rilevazione della Banca d’Italia che mostra che il 90% del bonus Irpef da 80 euro è già stato speso «significa che non è stata da parte del governo una inutile allocazione di risorse. Arrivano segnali incoraggianti da fiducia e Pil, ma mi aspetto una composizione della crescita e della domanda italiana più favorevoli nel resto dell’anno con una crescita degli investimenti, che permetterà d’invertire il clima economico».

Per quanto riguarda la Grecia, la cui situazione economica resta più che preoccupante, Padoan ha detto che «potrebbe uscire dall’euro ma nel breve termine le ripercussioni nell’Eurozona sarebbero serie. Per il ministro la «Grexit» è sicuramente possibile, la domanda però e se è auspicabile e quali sarebbero le conseguenze. «Nel breve periodo le conseguenze sarebbero molto limitate, ma sarebbero più serie nel medio periodo, perchè significherebbe che l’euro sarebbe diverso da quello pensato«, infatti »sarebbe reversibile«. Questa riflessione ha portato quindi il ministro a definire «l’euro un animale incompleto, e per questol’euro non può stare dove sta adesso: se non va avanti, va indietro». Più che il problema del debito la Grecia paga, secondo il ministro, il fatto di un’economia che stenta a crescere. «La Grecia ha già avuto due ristrutturazioni del debito», ha affermato Padoan rispondendo a una domanda sull’ipotesi che fosse cancellato il debito sovrano del Paese. «Un debito ristrutturato in un’economia che non cresce significa avere subito dopo un debito che torna a crescere»; per cui «il problema greco è l’economia che non cresce».













Scuola & Ricerca

In primo piano