Festival

Il fascino del Clásico e la sostenibilità economica: la "nuova" Liga di Tebas e Casillas

Al Teatro Sociale di Trento il presidente della Liga spagnola Javier Tebas e l'ex numero uno del Real Madrid e della nazionale spagnola, Iker Casillas, si sono confrontati sulle dinamiche di uno dei campionati più vincenti di sempre e su ciò che sta succedendo negli altri tornei



TRENTO. Al Teatro Sociale di Trento il presidente della Liga spagnola Javier Tebas e l'ex numero uno del Real Madrid e della nazionale spagnola, Iker Casillas, si sono confrontati non solo sulle dinamiche di quello che è uno dei campionati più vincenti di sempre, ma anche e soprattutto su ciò che sta succedendo negli altri tornei. "Fondamentale la sostenibilità economica" ha sostenuto il presidente, mentre per Casillas continua ad occupare un ruolo di primaria importanza la formazione dei giovani.Si è parlato poi anche della storica rivalità tra Barcellona e Real Madrid e, ovviamente dei due giocatori simbolo degli ultimi anni, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo.

La Liga, un campionato affascinante, uno dei cinque grandi tornei europei, che per anni ha visto darsi battaglia - calcisticamente parlando - due dei più grandi campioni di sempre nel mondo del pallone: da una parte il blaugrana argentino Lionel Messi, dall'altra il "galactico" portoghese Cristiano Ronaldo.

Barcellona e Real Madrid sono le squadre migliori del mondo? Ne è convinto Javier Tebas, presidente del campionato spagnolo dal 2013, che al Teatro Sociale di Trento ha ribadito a più riprese l'importanza, il fascino e l'interesse che da sempre vertono attorno al Clásico.
Il dibattito è partito proprio da questi elementi: "Da sempre una partita speciale, è così da decenni, si tratta di un momento che scatena tanta passione e, cavalcando quest'onda, si cerca di raggiungere il maggior numero possibile di persone" ha aggiunto Tebas.
E dall'altra ha preso la parola un giocatore simbolo della camiseta blanca e della nazionale spagnola, Iker Casillas, che ha posto l'attenzione sui suoi personali ricordi del Clásico (dopo averne giocati ben 37): "Ho sempre ritenuto questa partita unica. Certo, alla fine sono sempre tre punti, ma sembra che prima di questo incontro il mondo del calcio si fermi. Il più importante per me? Quello del febbraio 2000, il mio primo al Bernabeu, dove vincemmo per tre a zero. Un modello e un grande rivale? Peter Schmeichel e Gianluigi Buffon".

Tebas però si è soffermato anche su un altro aspetto importante, quello della sostenibilità economica. Un tema che per certi aspetti sembra estraneo a campionati come quello francese e soprattutto inglese, dove ad ogni finestra di mercato escono ed entrano cifre difficili da pareggiare. "Ma non per questo il campionato spagnolo è meno competitivo di altri - ha sottolineato Tebas. - Dal 2000 abbiamo conquistato il 65% dei trofei europei, ben 34. Il mercato inglese ad esempio è iper-inflazionato e molti investimenti non hanno funzionato. Ma cosa rischiano i giocatori che vengono pagati tanto e poi non rendono? Si creano debiti, si rischiano di non pagare le imposte. Questo in Spagna non succede. La governance del calcio mondiale dovrebbe cambiare e adattarsi ai tempi, coinvolgendo anche i calciatori ".

E per Casillas, fondamentale resta il ruolo della formazione (a partire dal lavoro nelle giovanili), pur continuando a monitorare certe dinamiche: "Sono cambiate in meglio le infrastrutture per i giovani, ma tutte le nuove tecnologie che stanno emergendo rischiano di isolare i ragazzi. Su questo, dobbiamo fare attenzione, perché i tempi stanno cambiando e non possiamo lasciarli soli".













Scuola & Ricerca

In primo piano