Il Dr.Sax vince la guerra del marchio

Finito il lungo contenzioso che ha visto il negozio opporsi alle pretese di un grosso calzaturificio quasi omonimo


di Giuliano Lott


ROVERETO. Mesi fa Franco Vettori, titolare del negozio Dr.Sax, è stato diffidato dall’usare il marchio storico della sua attività. Tutto è iniziato con una lettera proveniente da uno studio legale di Roma che tutela gli interessi di una grosso calzaturificio, la Sax Shoes di Fucecchio, fondata dalla famiglia Baracchino. Gli avvocati della Sax intimavano a Vettori di cambiare il nome del negozio, poichè il marchio Sax è registrato e dunque, in caso di contenzioso, il commerciante roveretano si sarebbe trovato nei guai.

Vettori è rimasto di sasso, anche Dr.Sax è un marchio registrato, ma il ramo di attività è del tutto differente e comunque la derivazione del nome è di tutt’altro genere.

C’è di mezzo la fascinazione della Beat generation, e Jack Kerouac, che è per l’appunto l’autore del Dr.Sax , pubblicato nel 1959, un racconto semi-autobiografico dell’infanzia dello scrittore. I fratelli Raulo e Franco Vettori, oggi ben oltre le 50 primavere, come molti loro coetanei hanno vissuto quella stagione e il piccolo laboratorio di pelletteria confezionava alcuni oggetti che nella Rovereto dei primissimi anni Ottanta erano diventati un piccolo “cult” locale, come lo zainetto in pelle, sfoggiato con orgoglio da decine di liceali freak. Come si comprende, nulla a che vedere con la genesi o la ragione sociale del calzaturificio di Fucecchio. «Tra l’altro - spiega Vettori - ormai questo è un negozio, un’attività commerciale. Come produzione propria, marchiata Dr.Sax, è rimasto davvero pochissimo e comunque il nostro raggio d’azione è confinato a Rovereto».Il commerciante si rivolge all’avvocato Giuseppe Chiocchetti, che risponde per lettera ai colleghi romani sostenendo le proprie ragioni. I legali della Sax rispondono con una missiva perentoria, esigendo spiegazioni dettagliate. Chiocchetti espone la storia commerciale del Dr.Sax, nata come laboratorio di pelletteria alla fine degli anni Settanta, in via Rialto, e dall’87 in via Garibaldi, aggiungendo l’ispirazione letteraria del marchio, le finalità e via dicendo. Finalmente, dopo mesi di schermaglie legali - e forse persuasi dalla difficoltà anche tecnica nello spillare risarcimenti a un piccolo negozio di Rovereto -, gli avvocati romani gettano la spugna. Accettano cioè l’esistenza del negozio, e nulla pretendono per l’utilizzo del marchio. Il Dr.Sax, come nella trama di Kerouac, può continuare a dare la caccia al maligno serpente. Ora con qualche preoccupazione in meno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano