Il convento dei Cappuccini alla Diocesi. Il vescovo: «Continuerà la mensa dei poveri»
Migranti, duro atto d’accusa di monsignor Tisi nella lettera alla comunità per San Vigilio: «Helen, nigeriana simbolo di tanti in fuga a cui, dopo aver rubato i sogni, neghiamo un porto»
L'ADDIO DEI FRATI. I Cappuccini lasciano Trento da settembre
TRENTO. La Diocesi di Trento, a partire dall’autunno prossimo, assumerà la gestione del convento dei Cappuccini, dopo l’addio dei frati annunciato a marzo. E la mensa dei poveri continuerà a vivere.
La conferma arriva dal vescovo Lauro Tisi nella lettera “Lievito e sale” inviata comunità trentina in occasione del patrono San Vigilio.
L’Arcivescovo conferma l’intenzione di mantenere in vita la mensa dei poveri e ad alcune attività già in essere, individuando nel Convento un luogo di ricarica spirituale attorno alla Parola di Dio e un “cuore pulsante di vita caritativa e fraterna, a beneficio della comunità cittadina e diocesana. All’interno della struttura – precisa –, oltre ai servizi ecclesiali più vicini al mondo della povertà, prenderanno dimora la famiglia di un diacono permanente e alcune religiose. Vi troverà casa anche la comunità degli studenti universitari”.
La storia di Helen, nigeriana approdata in Trentino dopo una drammatica esperienza migrante e qui diventata cristiana, apre la Lettera dell’arcivescovo. Monsignor Tisi racconta anzitutto l‘emozione provata nel conferire il sacramento del Battesimo ad una donna simbolo di tanti “viaggiatori in fuga ai quali, dopo aver rubato i sogni, neghiamo – scrive – un porto ove provare a ritrovarli. Senza però poter togliere loro la capacità di sperare, alla quale noi, per contro, abbiamo da tempo abdicato”.