Il Comune vuole comprare Sanseverino 

Trattativa con l’ateneo. Biasioli: «Non possiamo perdere il parcheggio». E l’Università è pronta ad acquistare l’area Cte


di Sandra Mattei


TRENTO. Ceduto il ramo fieristico da parte di Patrimonio del Trentino, con il 2018 è iniziata l’era della gestione di fiere e mercatini di Natale in carico all’Apt di Trento, Monte Bondone e Valle dei Laghi. Ma la partita è ancora tutta aperta per quanto riguarda il futuro dell’area Cte. Se n’è parlato ieri nella commissione vigilanza fissata in comune, presieduta da Andrea Merler, per fare il punto del passaggio di gestione Trento Fiere e mercatini e per capire i tempi della realizzazione del prossimo polo espositivo sull’ex area Italcementi. E l’assessore alle attività economiche Roberto Stanchina (con la dirigente Sabrina Redolfi) hanno risposto ai vari interrogativi dei consiglieri, sulla futura gestione dell’Apt sì, ma soprattutto hanno ipotizzato i tempi del futuro del polo espositivo. Stanchina ha accennato che si stanno aprendo nuovi scenari per evitare che l’Università acceleri i tempi e, come ha minacciato, costruisca la mensa sull’area di piazzale Sanseverino, che è di sua proprietà e su questo sta lavorando l’assessore Biasioli.

La vera novità la rivela il vicesindaco Paolo Biasioli, da noi sentito. È che il Comune ha riaperto la trattativa per venire in possesso del parcheggio, ritenuto strategico. «La permuta definita in precedenza - spiega Biasioli - di cedere l’area Bonomelli e l’ex municipio di via Belenzani a Patrimonio del Trentino, che a sua volta sarebbe diventato proprietario di piazzale Sanseverino cedendo all’Università l’area Cte e un immobile di Povo è rimessa in discussione, perché l’Ateneo, ha ora espresso l’intenzione di acquistare cash il Cte. Quindi saltano le permute e noi dovremo decidere cosa scambiare per entrare in possesso del parcheggio, perché non ci possiamo permettere di rimanere senza 360 posti auto. La partita è perciò aperta, con l’Università decisa a costruire al Cte la biblioteca». «Dal canto nostro - conclude Biasioli - cercheremo di chiudere al più presto l’iter del polo multifunzionale all’ex Italcementi, così come definito nella riunione di maggioranza».

Ma, tornando alla commissione di ieri, Stanchina ha anche chiarito che, essendo il Comune proprietario del 10 per cento delle azioni di Trento Fiere, che corrispondono a 1 milione e 200 mila euro, potrebbe avere in comodato d’uso il polo espositivo per venti anni, incassando gli affitti degli eventi espositivi (che sono 35 in un anno). «Non solo le fiere - ha spiegato Stanchina - ma Trento Fiere affittava l’immobile su due piani, da 5 mila metri quadrati, anche alla notte dei ricercatori ad Impact hub, alla Cassa rurale di Trento». Ma in che modo il Comune potrà interagire con l’Apt sul futuro di Mercatini e fiere? Qui si gioca un’ulteriore partita, ha chiarito Dario Maestranzi, perché sarà il cda dell’Apt di Trento, Bondone, Valle dei Laghi ad avere l’ultima parola sugli eventi. «Quindi - ha affermato Maestranzi - è necessario arrivare ad un board più snello, magari pensando ad un comitato esecutivo, perché ora il cda è di 18 membri e Trento è rappresentato solo da due consiglieri».

Tante le proposte venute dai presenti per il Mercatino. C’è chi ha parlato di ipotizzare un percorso che da piazza Mostra e Buonconsiglio, con strade dai nomi rivisitati, per portare i turisti fino al Muse (Renato Tomasi). Chi, ed è una delle ipotesi che pice di più anche agli espositori, propone di trasferire le casette in piazza Dante (come David Moranduzzo «così si risolve per 50 giorni il problema del degrado»), chi più spazi per eventi musicali nel polo espositivo (Corrado Bungaro), chi chiede più voce in capitolo per gli operatori economici in fatto di notte bianca e eventi natalizi (Cristian Zanetti). Una soluzione auspicabile, ha assicurato Stanchina: «Ho già programmato un incontro con i negozianti e ristoratori per il 29 gennaio».

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