Il Comune «taglia» la Galleria Civica
Mannaia sulla spesa: fondi ridotti per trasporto, Asis, S.Chiara e Vigiliane
TRENTO. Tagli, tagli e ancora tagli: 2,7 milioni di euro nel 2012, 6,8 nel 2013 e nel 2014. Il Comune di Trento agisce con la mannaia per far tornare i conti e ridurre la spesa corrente. La prima vittima è la Galleria Civica, che dal 2013 non avrà più un euro di finanziamento. E poi Asis, trasporto pubblico, Centro S.Chiara, Vigiliane, circoscrizioni. Obiettivo evitare nuove tasse (anche in vista del ritorno dell'Ici), ma restano da reperire ancora 3,8 milioni e palazzo Thun batte cassa in Provincia: spese di esproprio, personale delle materne, biblioteca comunale, servizi integrativi al nido, affitti per gli edifici che ospitano servizi sanitari. «Se non arriveranno risorse - avverte palazzo Thun - sarà necessario attivare la leva fiscale».
Quella di ieri per il sindaco è stata una giornata tutta dedicata al bilancio: dopo la riunione di giunta, ha incontrato i capigruppo di maggioranza, poi i sindacati e i presidenti delle circoscrizioni, infine la commissione bilancio. Dei 7,2 milioni che il Comune deve trovare sul 2012 per rispettare il patto di stabilità, con i tagli finora ne ha reperiti circa 3,5. «Un importante passo avanti - ha detto ieri Alessandro Andreatta - che si avvicina al pareggio di bilancio senza toccare i servizi sociali e senza introdurre nuove imposte». Ad oggi la manovra infatti rinuncia a nuove tasse: addizionale Irpef (che il Comune avrebbe voluto) e Isco (che la Provincia ha messo in Finanziaria) non ci sono, sia perché l'Isco è stata considerata iniqua così come formulata, sia perché la prospettiva è che il governo Monti reintroduca l'Ici sulla prima casa (e forse la patrimoniale) che potrebbe fruttare a palazzo Thun 3 milioni di euro. Per ora si va di tagli.
Galleria Civica. È la notizia più inaspettata. Il Comune decide di rinunciare alla Galleria Civica: il disimpegno avverrà nell'arco di due anni, 280 mila euro garantiti per il 2012 per chiudere l'attività in corso, zero euro dal 2013. Una vera e propria dismissione del museo cittadino dell'arte contemporanea che nel 2008 è stato trasformato in Fondazione con l'apporto dei privati. Il finanziamento alla Galleria era stato il nodo dolente della vecchia gestione: da più parti si giudicava eccessiva la spesa a carico del Comune, a fronte di numeri non altissimi di pubblico. L'assessore alla cultura Lucia Maestri ha però sempre rivendicato i successi - anche internazionali - raggiunti. Che oggi, alla prova di un bilancio in tempi di magra, non sono però bastati. Il futuro della Civica resta appeso ai privati (che già l'anno scorso avevano faticato a trovare i fondi) e all'intervento della Provincia.
Cultura e manifestazioni. La cultura nel suo complesso paga il prezzo più pesante dei tagli. Dopo la riduzione dei trasferimenti varata lo scorso marzo, sono in arrivo nuovi sacrifici: 270 mila euro in meno all'anno al Centro S.Chiara (quest'anno è intervenuta in soccorso la Provincia con i 320 mila euro mancanti), sforbiciata di altri 70 mila euro alle Feste Vigiliane che già avevano pagato dazio con 320 mila euro in meno in 3 anni. Il Comune risparmierà sui contributi alle associazioni (82 mila euro), sulle quote associative negli enti, sui contributi alle attività ricreative e sportive, sui circoli anziani (10 mila euro). Tuttosommato contenuto il sacrificio per le circoscrizioni: 25 mila euro.
Tagli al trasporto pubblico. Non sarà invece per niente indolore il taglio al trasporto urbano. Risparmi per 300 mila euro nel 2012, un milione nei due anni successivi. «Confidiamo in un contenimento dei costi del servizio da parte della società», spiega l'assessore Marchesi. Ma la realtà è che saranno ridotte le corse più frequenti e che hanno maggiori alternative. Un passo indietro su un fronte su cui il Comune aveva puntato di più negli ultimi anni.
Sport e altro. Tagli anche nello sport. Asis dovrà rinunciare a circa 400 mila euro l'anno prossimo e nel 2013 e 515 mila euro nel 2014. Sulle spese discrezionali il taglio è rilevante per la gestione strade e parchi (mezzo milione all'anno) e per le pubbliche relazioni. Altri 83 mila euro arriveranno dalla riduzione dei compensi della giunta, dei presidenti e dei consigli di circoscrizione. Maggiori entrate. L'amministrazione conta sulle multe (maggiori sanzioni per 200 mila euro l'anno), sull'incremento delle tariffe dei parcheggi (311 mila euro dal 2013), su entrate da sponsorizzazioni, energia fotovoltaica e organismi comunitari, sulle riserve delle società partecipate.
«Mamma Provincia». Dove non arrivano i tagli, il Comune si rivolge alla Provincia. Lo fa con una serie di emendamenti alla finanziaria di Piazza Dante, come quello in cui chiede un intervento per coprire le spese degli espropri. Palazzo Thun chiede inoltre alla Provincia di pagare gli affitti sugli immobili che ospitano servizi sanitari, di aumentare le sanzioni per chi non paga l'autobus, di finanziare i servizi integrativi al nido e di accollarsi le spese per il personale non insegnante delle materne, della scuola primaria e della biblioteca. Se questo non avverrà - conclude il sindaco - non resterà che mettere nuove tasse. Ma è un'ipotesi che Palazzo Thun non vuole considerare.