lo spettacolo di gramiccioli a cavalese 

Il caso vaccinazioni sul palco con «Il Decreto»

CAVALESE. È arrivato anche in Trentino, e precisamente al Palacongressi di Cavalese, la pièce teatrale “Il decreto”, monologo teatrale di David Gramiccioli, giornalista, inviato di guerra, narratore...



CAVALESE. È arrivato anche in Trentino, e precisamente al Palacongressi di Cavalese, la pièce teatrale “Il decreto”, monologo teatrale di David Gramiccioli, giornalista, inviato di guerra, narratore teatrale, autore delle sue stesse opere, già Premio Diritti Umani che ha raccontato la storia del decreto Lorenzin su organizzazione del Gruppo “Liberi di scegliere Fiemme” e dell’Associazione “Vaccinare informati”, con la Compagnia del Teatro Artistico d’Inchiesta, con la regia di Angela Turchini, “In ricordo di Giorgio Tremante”. Venerdì 13 aprile, alle 21, nell’auditorium Vittorio Micheletti gremita di pubblico, ha avuto luogo uno degli eventi che maggiormente ha scosso il nostro Paese nel 2017 è senza dubbio stata l’approvazione del decreto. Come hanno avuto modo di sottolineare i rappresentanti delle due associazioni organizzatrici dell’evento, “fin da subito sono emerse due “verità”: quella ufficiale, accompagnata da allarmismi e statistiche, e quella che ha innescato un fortissimo movimento di opinione pubblica compatto e motivato, che si è sviluppato fuori da dinamiche di tipo politico o sociale, e che ha portato anche a riflettere in maniera critica sul rapporto tra Stato e cittadini”. Nella sua opera teatrale, Gramiccioli si è spinto oltre il sipario di queste vicende, che hanno occupato spazio su giornali e tv, raccontando la “vera storia” del Decreto. Un racconto che parte da lontano, nel 2009, e che in oltre due ore si è sviluppato in un intreccio di fatti e accadimenti, sia nazionali che internazionali, che hanno poi portato alla definitiva approvazione. «Delle domande nascono mentre si osservano i fatti: perché affidare l’obbligatorietà ad un decreto legge visto che non erano in corso epidemie e quindi mancavano gli elementi essenziali, quali la necessità e l’urgenza? Perché non rispettare il principio di prevenzione? Perché non fare delle mono dosi per permettere a chi già aveva contratto alcune malattie, di vaccinarsi per le altre? Ed ancora: Perché medici e scienziati che hanno contestato il decreto sono stati radiati o allontanati dalla comunità scientifica? Perché mantenere una legge definita “anticostituzionale e illegittima” da diverse personalità simbolo della giustizia e della democrazia, come il giudice Ferdinando Imposimato, scomparso di recente, e il magistrato Paolo Maddalena? Ed ancora perché la stampa ha censurato posizioni diverse da quella ufficiale e manifestazioni con decine di migliaia di persone, come quella di Pesaro? Perché soprattutto non lasciare la libertà? Queste ed altre domande - ha rimarcato Gramiccioli - rimangono allo spettatore. Lo spettacolo, che ha già toccato 11 piazze italiane, ha riempito ovunque i teatri richiamando oltre 4.200 spettatori è risultato l’unico a svolgersi in Trentino-Alto Adige, con promotori dell’iniziativa trentina, come ricordato in premessa, l’Associazione “Vaccinare Informati” e il gruppo spontaneo “Liberi di scegliere Fiemme”. (gp.c)













Scuola & Ricerca

In primo piano