I vicini diventano i “guardiani” 

Controllo di vicinato. Serata informativa partecipata quella con Alfonso Castellone alla circoscrizione Oltrefersina dove ci sono già molti candidati a far parte dei gruppi. Giacomoni: «Dialogo fra cittadini e forze dell’ordine»


Alice Sommavilla


Trento. L'Oltrefersina si prepara ad introdurre il controllo di vicinato, e per farlo ha convocato un'assemblea pubblica, con lo scopo di illustrare ai residenti in cosa consiste questa pratica ormai consolidata in circa 400 comuni italiani.

A tenere le fila di gran parte della “lezione”, il dottor Alfonso Castellone, vicepresindente dell'associazione Controllo di vicinato e comandante della polizia locale del comune di Olgiate Olona in provincia di Varese, comune che da anni sperimenta con successo la modalità di controllo.

«Questo strumento- ha spiegato Castellone ad una sala della circoscrizione quasi piena- consiste principalmente in un'auto-organizzazione tra vicini per controllare l'area limitrofa alle proprie abitazioni, con lo scopo di costituire un deterrente contro i furti e un disincentivo ad altre forme di microcriminalità».

In altre parole, bisogna fare rete, per poter creare, secondo il comandante della polizia locale di Trento Giacomoni, un «dialogo strutturale tra cittadini e forze dell'ordine». «Le azioni da mettere in campo- prosegue Castellone- sono relativamente semplici: osservare, segnalare, coinvolgere. Alcune categorie, come per esempio gli anziani, sono più esposte al rischio di furti non perché deboli, ma perché sole, e quindi non supportate da un aiuto in casa come quello che il controllo di vicinato potrebbe offrire. Il residente è di fatto il soggetto più informato sulla realtà del quartiere, la sua attenzione diventa un valore aggiunto alla sicurezza. Un fenomeno che troverebbe conforto anche nei dati. Nei comuni in cui vige il controllo di vicinato è stata registrata una diminuzione dei reati e degli atti di vandalismo e un maggior senso di coesione sociale e fiducia nelle forze dell'ordine».

Ma come si attua nella pratica tutto questo? Innanzitutto, va precisato che i cittadini sono tenuti ad un controllo informale, questo significa che hanno il diritto di segnalare ogni attività sospetta ma non di agire per fermare o catturare un presunto ladro: questo rimane compito delle forze dell'ordine.

In ogni quartiere aderente verranno esposti dei cartelli che segnalano la presenza di un'attività di controllo di vicinato e si costituiranno dei gruppi di massimo 50 famiglie che faranno capo ad un referente, il quale, dopo un'adeguata formazione, si farà portavoce presso le forze dell’ordine di ogni segnalazione e provvederà a tenere informati i residenti del suo gruppo.

L'incontro ha portato all'adesione entusiasta dei cittadini dell'Oltrefersina, molti dei quali si sono già candidati in gruppi spontanei che a breve incontreranno il comandante Giacomoni per definire i dettagli organizzativi.













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