l’esposizione

I “trenini” e la mobilità sostenibile: mostra modellistica a Trento

“2050: Come ci arriviamo?”. La mostra del Muse è aperta fino al 26 giugno mentre domani, domenica 5 giugno, è eccezionalmente aperta la sala Mazzoni alla Stazione Ferroviaria con l’installazione del Gruppo Fermodellistico A. Pocher sull’alta velocità



TRENTO. In occasione del Festival dell’Economia, il Gruppo Ferromodellistico Ferroamatoriale Arnaldo Pocher di Trento, propone per domani, domenica 5 giugno, un’apertura straordinaria della sala Mazzoni legata al tema della mobilità sostenibile e delle prospettive future legate alla transizione ecologica.

In esposizione vi sono, tra i pezzi più pregiati, anche le riproduzioni in Scala H0 di varie automotrici elettriche delle Ferrovie dello Stato Ale601 (nella versione Marco Polo) e dell’elettrotreno Pendolino, che hanno rappresentato un’importante evoluzione nei collegamenti ferroviari in Italia, legati alla linea del Brennero. Il progetto si lega ai contenuti della mostra del Muse dal titolo “2050: Come ci arriviamo? Mobilità sostenibile, più pulita, più veloce, più sicura e per tutti” visitabile al Museo fino al prossimo 26 giugno.

Ad illustrare le iniziative sono stati il presidente Gff Pocher Ernesto Patti e la responsabile della mostra al Muse Patrizia Famà. La proposta in tema ferroviario di Gff Arnaldo Pocher affianca il percorso espositivo e narrativo della mostra del Muse, allestendo un’esposizione dedicata all’evoluzione del sistema di Alta Velocità in Italia.

Sin dagli anni Trenta, infatti, le Ferrovie dello Stato hanno concepito e realizzato convogli all’avanguardia in campo internazionale, tanto che il 29 luglio 1939 l’Etr 212 stabilì il record mondiale di velocità con 203 Km/h. nel tratto tra Pontenure e Piacenza, sulla linea Milano e Bologna. Allora sembrava fantascienza oggi con gli ultimi treni è vita quotidiana. In esposizione nella sala Mazzoni – ha detto Ernesto Patti - vi sono, tra le altre, anche le riproduzioni in Scala H0 di varie automotrici elettriche delle Ferrovie dello Stato Ale601 (nella versione Marco Polo) e dell’elettrotreno Pendolino, che hanno rappresentato una ulteriore evoluzione nei collegamenti ferroviari in Italia, legati alla linea del Brennero.

Il locomotore E444, soprannominato Tartaruga, primo in Italia in grado raggiungere i 200 Km/h trainando convogli composti da normali vagoni. Tra gli altri lo storico Mediolanum che quotidianamente collegava Milano a Monaco di Baviera, via Brennero, e di cui quest’anno ricorrono i 65 anni del primo storico viaggio effettuato il 15 ottobre 1957.

In esposizione vi sono poi gli elettrotreni di ultima generazione: dai Freccia Argento (nelle varie versioni Fs), ai Freccia Rossa 1000 ed Italo, che collegano la nostra regione con Roma e altre importanti destinazioni. La Mostra del Muse affronta le sfide e le scelte connesse alla transizione ecologica con un grande obiettivo: arrivare al 2050 con una mobilità a emissioni zero.

L’allestimento - sviluppato su circa 370 metri quadrati - è realizzato con filati rigenerati dalle reti da pesca e da altri materiali di scarto riciclati e riciclabili al 100%. Il percorso si snoda tra docce sonore, boschi urbani e macchine del tempo. Uno dei grandi temi al centro in questi mesi delle iniziative di rilancio e sviluppo del nostro Paese. L’allestimento ruota attorno a una porzione centrale, un lungo nastro ligneo, su cui si proiettano – mediante particolari infografiche - gli obiettivi della Strategia europea che – ha sottolineato Patrizia Famà - nei prossimi 30 anni, orienterà la mobilità sull’intero territorio europeo.

Per ogni obiettivo viene descritto lo stato dell’arte e viene quindi spiegato il potenziale cambiamento e l’impatto sulla società che potrà emergere dalla sua applicazione. C.L.

 













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