«I negozianti si mettano insieme»

L’assessore Condini: «Affitti, il Comune non può intervenire. Un peccato lo stop all’allargamento della Ztl»


di Chiara Bert


TRENTO. «Non sono gli affitti alti il primo problema dei negozi del centro storico. È vero, ci sono rendite di posizione dei proprietari degli immobili, smuovere la situazione è difficile ma non conosco modi in cui l’ente pubblico possa intervenire sul mercato se non in presenza di un regime autoritario. Le soluzioni per rendere più competitivo il centro storico sono altre». L’assessore Fabiano Condini confessa che i margini di manovra del Comune sono stretti.

Assessore Condini, come giudica lo stato di salute del commercio in centro storico?

Nel complesso la città tiene. Ma la situazione differenziata: la zona del Giro al Sass è consolidata, ci sono chiusure ma anche molte riaperture, anche se tutti oggi soffrono il calo dei consumi. Gli aspetti critici riguardano le vie laterali e la prima periferia, dove si è assistito a un progressivo diradamento del commercio.

Qual è la strategia del Comune per fermare questo diradamento?

Intanto andiamo avanti con il vincolo che abbiamo posto due anni fa per cui un negozio deve restare tale e non può diventare una banca o un ufficio. I risultati si vedono. Poi c’è il tema dell’aggregazione: costituire dei consorzi dà forza ai commercianti e consente di giocare alla pari con i centri commerciali. La legge provinciale ne prevede uno solo, ma sarebbe utile promuovere aggregazioni più piccole che permettono azioni unitarie, sarebbe la risposta ai problemi di alcune realtà come via Suffragio.

Da anni si parla di realizzare dei grandi magazzini, che avrebbero un effetto attrattivo e di calmierazione degli affitti. Perché quel progetto è rimasto nel cassetto?

Sono progetti complicati dai costi ma anche dagli assetti proprietari degli immobili Periodicamente ci troviamo di fronte a proposte di imprenditori, per esempio sul palazzo delle Poste, che però non riescono ad andare avanti.

Così il problema degli affitti rimane e le uniche a sopravvivere sono le grandi catene.

Attenti a semplificare. Ci sono zone anche in centro dove i canoni sono bassi e nei centri commerciali a volte sono alti. È evidente che i proprietari di immobili hanno rendite di posizione che determinano affitti pesanti, ma non conosco modi di intervento se non di regimi autoritari. La soluzione non arriverà per questa strada.

Da dove allora?

Dai vincoli urbanistici, dalle aggregazioni, dalle aperture domenicali che potranno aiutare.

L’allargamento della Ztl è un altro progetto annunciato da anni ma fermo. Perché?

Sull’anello di via Galilei-via Roggia Grande avevamo già a bilancio le risorse per l’arredo urbano. C’è stata una raccolta di firme dei commercianti che ci hanno chiesto di fermarci. Abbiamo presto atto con rammarico, perché secondo noi l’estensione della Ztl è una scelta vincente per il centro storico. Le difficoltà di bilancio del Comune hanno fatto il resto.

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