I ladri svuotano i cassetti e «sradicano» la cassaforte 

Il colpo domenica a Mattarello, scoperto dal padrone di casa al suo ritorno I malviventi hanno aperto cassettiere e armadi lasciando l’abitazione a soqquadro



MATTARELLO. Hanno agito con calma, guardando in ogni cassetto e prendendosi anche il rischio di staccare dalla parete la cassaforte ad incasso. Come se avessero la certezza che nessuno si sarebbe accorto di quello che stavano facendo e nessuno avrebbe dato l’allarme. Il risultato dell’azione dei ladri è ben rappresentato dalla foto che pubblichiamo a lato, immagine che lo stesso derubato ha postato su un profilo Facebook dedicato alla comunità di Mattarello. Che poi è dove è avvenuto il furto scoperto dal padrone di casa al ritorno, domenica nel tardo pomeriggio. L’ipotesi più probabile è che i ladri siano entrati in azione in mattinata. Sono riusciti ad entrare nell'appartamento con relativa facilità e poi hanno iniziato la devastazione. Quei cassetti rovesciati, i vestiti buttati per terra, i documenti lasciati cadere sul letto, gli oggetti di tutti i giorni vagliati e poi scartati. Tutto questo racconta quanto un furto in abitazione sia un affronto alla privacy di un nucleo famigliare, sia un attacco alla propria intimità. Perché chi ruba in casa non si «limita» a portar via qualcosa che ha un legame affettivo o un valore economico per il derubato, ma mette anche le mani nella quotidianità di chi subisce il furto. E la cambia per sempre.

Il furto domenica è stato messo a segno nella centrale via San Vincenzo e i malviventi non si sono «limitati» a rovistare ovunque alla ricerca di qualsiasi oggetto che potesse essere trasformato in denaro contante. No. Hanno avuto il tempo anche di sradicare dal muro una cassaforte che si trovava quasi sopra al letto matrimoniale. Un lavoro lungo e rumoroso che però non è stato notato da nessuno e nessuno è quindi riuscito a dare l’allarme in tempo. La cassaforte poi i malviventi l’hanno portata via probabilmente per avere maggior facilità nell’aprirla in separata sede. È anche possibile che i vicini del derubato abbiano sentito dei rumori ma li abbiamo classificati come «lavori in casa» e quindi non si siano impensieriti. Ma solo dopo aver saputo quello che era successo avranno capito che quei rumori forti erano quelli provocati dai delinquenti.

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