I giochi sulla bara per dire ciao a Eric 

La tragedia di Serso. A Montesover commozione e dolore al funerale del piccolo morto a solo un anno e mezzo. «Un bimbo straordinario che, grazie alla generosità del genitori, resterà nei cuori anche di chi riceverà i suoi organi». Vicino alla bara anche la sua seggiolina rossa



Trento. Accasciati sulla piccola bara bianca, uniti in un ultimo abbraccio al loro bambino. Un abbraccio intenso, forte quasi volessero trattenere ancora Eric, strappato alla vita a solo un anno e mezzo in un terribile incidente stradale.

Le lacrime a rigare i volti di mamma Giusy e papà Mattia e delle tantissime persone che ieri pomeriggio si sono strette attorno alla famiglia Dallavalle nella chiesa di Montesover. Volti segnati da un dolore indicibile, dalla sofferenza davanti a quella bara troppo piccola. I bambini hanno tutti una maglietta bianca colorata dalla foto sorridente di Eric. Perché è così che il piccolo sarà ricordato: un “tornado”, una bomba di energia che nella sua breve vita aveva riempito il cuore di tanti.

«Il 15 aprile dell’anno scorso - ha ricordato il parroco don Mario - eravamo qui, in questa chiesa per un momento di gioia, per il battesimo di Eric. Per Eric la festa continua ora in cielo, per Eric che aveva appena sfiorato questo mondo ed è stato chiamato in Paradiso». Sono state le parole di Vasco Rossi ad aprire la cerimonia funebre con “Angeli”. «Quando ormai si vola non si può cadere più» dice la canzone. «Ed Eric ora è un angioletto - come ricorda padre Modesto - che dal cielo veglierà su suoi genitori e sulla sorellina Noemi».

La grande partecipazione al dolore della famiglia è stata sottolineata durante il funerale come segno di coesione della comunità, provata dal dolore, ma capace di restare insieme e di sostenersi gli uni con gli altri. E poi la sottolineatura sulla decisione di mamma Giusy e papà Mattia di donare gli organi di Eric. «Un gesto che ci fa capire in modo nuovo l’Eucarestia, lo spezzare il pane di Gesù». Sì perché, ha spiegato il parroco, l’assenso alla donazione dei genitori «ha trasformato una vita spezzata in un dono per tanti altri genitori ed Eric resterà per sempre non solo nei cuori di chi lo ha conosciuto ma anche di chi riceverà una nuova speranza da lui». La chiesa di Montesover non riesce ad accogliere quanti hanno voluto partecipare al funerale. Anche il prato attorno è pieno di persone. Tantissima gente in un silenzio che da solo raccontava tutto il dolore. Come lo raccontavano piccoli oggetti. C’è il trattore sulla bara di Eric, il suo giocattolo preferito e sotto la sedia rossa, la “sua” sedia, quella dove appare felice nella fotografia scelta per ricordarlo. E un peluche nella mani di papà Mattia che riesce a trovare conforto dagli abbracci di chi è intorno a lui. Ma soprattutto dalla vicinanza della figlia Noemi e della moglie Giusy. Loro, Mattia e Giusy sono uno attaccato all’altra, quasi sembra che si sorreggano reciprocamente. E poi le mani che si stringono che anche dopo l’ultimo abbraccio alla bara di Eric. «Addio angioletto, veglierai su di noi da lassù» e le rose bianche cadono sulla bara di questo bambino che sarà, come ha ricordato il sacerdote, «un figlio straordinario per sempre». (M.D.)













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