I giocattoli ladini sbarcano in Romania

«Chiena», la mostra di oggetti di legno realizzati dal triennio del «Soraperra» esposti a Oradea fino al 23 giugno


di Valentina Redolfi


VAL DI FASSA. Durante la giornata internazionale dei musei la Val di Fassa e il Trentino sono stati i protagonisti in Romania, precisamente a Oradea dove al museo Museo “Tarii Crisurilor” è stata inaugurata la mostra “Chiena – I giocattoli delle Dolomiti”.

Un legame, quello tra Oradea e il Trentino che ha più di 10 anni e che ora ha coinvolto anche la Val di Fassa e la Scuola Ladina di Fassa che, contattata dal console onorario di Romania per il Trentino Alto Adige, Maurizio Passerotti, ha progettato e realizzato una mostra sui giocattoli in legno, quelli appartenenti alla tradizione ladina. Il titolo della mostra è esplicativo: “Chiena” infatti è il nome che veniva dato ai giocattoli e tutti i piccoli oggetti in legno (spesso galli, cavalli e trottole) che venivano prodotti in valle e venduti anche attraverso i passi dolomitici, soprattutto in Val Gardena.

Così, sabato scorso, sono state aperte le porte del museo “Tarii Crisurilor” a Oradea e quasi 3000, fra bambini e genitori hanno visitato e apprezzato la mostra alla quale hanno collaborato nei mesi precedenti i ragazzi del triennio e i professori Claus Soraperra, Franco Ghetta, Davide Deflorian, Gianantono Bettega e Gianna Sommavilla, tutti del Liceo del Design e delle Arti Figurative – Istituto d'Arte Soraperra.

Presente a Oradea anche il presidente della Provincia, Alberto Pacher che ha dichiarato: «È davvero un piacere essere qui oggi per questa mostra che si inserisce in un percorso di amicizia. Un rapporto cresciuto dalla passione e dal lavoro di tante persone, primo fra tutti quello con il console onorario, Maurizio Passerotti e del direttore del Museo “Tarii Crisurilor”, Aurel Chiriac. Siamo qui per parlare del Trentino - ha aggiunto Pacher – di una sua parte speciale: la minoranza linguistica ladina, un esempio di come si possa essere legati all'identità pur sapendo aprirsi alla contemporaneità del nostro tempo, non dimenticando inoltre che la Val di Fassa è anche Patrimonio dell’Umanità Unesco.

Proprio per questo all’interno della mostra una parte è stata dedicata anche alle Dolomiti con l’esposizione di tutti i tipi di legno, materia prima dei lavori, e alle rocce presenti a dimostrazione delle origini del territorio. Trentino e Bihor (regione di Oradea) hanno rafforzato la loro amicizia e conoscenza in un incontro fra le rappresentanze delle due Province, i presidenti Alberto Pacher e Cornel Popa del Bihor; l’assessore provinciale alle minoranze Luigi Chiocchetti; la sorastanta della Scuola Ladina di Fassa, Mirella Florian; il presidente dell’associazione Lifeline Dolimites, Claudio Merighi e Stefano Odorizzi dell’impresa Tassullo, uno dei sponsor dell’evento.

La mostra “Chiena” rimarrà a Oradea fino al 23 giugno e per dimostrare che il legame con il Bihor non è solo formalità, il presidente Pacher ha invitatoil presidente del Bihor, Cornel Popa, a Trento per l’inaugurazione del Muse.













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