I Crm presi di mira  da ladri seriali con l’auto 

La denuncia dei lavoratori Fenalt: «Non solo di notte, agiscono anche di giorno Aspettano che i cittadini arrivino con il materiale e se lo portano via»


di Daniele Peretti


TRENTO. I furti nei punti di raccolta dei Crm territoriali gestiti da Dolomiti Ambiente, non si possono più considerare episodici. Non avvengono infatti solo durante l'orario di chiusura, ma in pieno giorno. Succede che ad orari praticamente fissi e sempre in coincidenza della chiusura, arrivi o un’Audi famigliare o una Volkswagen con a bordo tre persone che sono state identificate come nord africani che tranquillamente prelevano dai depositi aperti il materiale o peggio ancora lo prendono direttamente dagli utenti che lo stanno scaricando. La tattica è sempre la stessa: parcheggiano e restano in attesa dell'arrivo di "materiale interessante". Si crea una situazione a rischio, non a caso la settimana scorsa è stata oggetto di una riunione sindacale indetta dalla Fenalt. Il sindacalista Maurizio Valentinotti: «Il pericolo deriva dalle continue pressioni e minacce che gli operatori subiscono da sconosciuti che li obbligano a lasciarli liberi di fare i loro "traffici". Contestiamo quindi con fermezza la consuetudine di lasciare gli operatori da soli nei Crm. Francamente siamo stupiti da quanto sia poco visibile (ed efficacie) l'azione dell'Azienda nei confronti di questo problema di sicurezza e di cattiva gestione dei rifiuti. Vorremmo evidenziare che la situazione è molto grave: ci vengono segnalati episodi frequentissimi e parecchi disagi ai lavoratori che stanno temendo per se e per la loro proprietà (come la macchina). Recentemente un lavoratore ci ha informato che uno sconosciuto lo ha minacciato dicendogli che tramite la targa, sarebbe riuscito a capire dove abitava».

Non solo, il sindacalista aggiunge: «Intrusioni notturne, danneggiamenti alle cose, qualcuno riferisce anche il ragionevole dubbio che i ladri possano avere le chiavi. L'azienda continua a ribadire che gli operatori chiamino i Carabinieri: ma gli operatori non se la sentono». La chiamata non è una cosa semplice. L'operatore deve prima chiedere l'autorizzazione a Dolomiti Ambiente, ma oltre ad esporsi in prima persona, per testimoniare dovrà utilizzare delle proprie ore di permesso. Recentemente a Martignano l'intervento dei carabinieri si è limitato all'identificazione ed a far scaricare la refurtiva a terra. Una volta che la pattuglia si è allontanata, i ladri sono tornati a riprendersi il materiale. L'obiettivo sono le parti nobili degli elettrodomestici e non solo il rame, materiali che si trovano nel materiale dismesso. Una volta prelevato, quello che rimane viene abbandonata nelle discariche abusive. Si tratta di un fenomeno di microcriminalità diffuso su tutto il territorio ad alto rischio.

Anche perché gli operatori sono di fatto responsabili di quanto accade all'interno dei Crm e quello dei furti anche diurni, sarà uno dei punti di interesse locale che saranno evidenziati in occasione dello sciopero generale nazionale del 10 novembre.













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