«I controlli sono stati del tutto inadeguati» 

Degasperi e Cia all’attacco. Mastrogiuseppe della Cgil: «Perché la Provincia non è intervenuta?»



TRENTO. Una ridda di reazioni e anche molto stupore. La notizia dell’arresto di Luisa Zappini ha suscitato un vero e proprio vespaio nel mondo politico e anche in quello dei dipendenti pubblici trentini. I primi a reagire, ieri mattina, sono stati Filippo Degasperi, che ha fatto partire l’inchiesta con le sue denunce e le sue interrogazioni, e Claudio Cia che ha sollevato un altro caso con al centro la Zappini, quello del concorso per le assunzioni alla Cue. Degasperi punta il dito sui mancati controlli e ha presentato subito un’interrogazione per chiedere «a chi competa il controllo sull’utilizzo dei permessi 104 e delle auto di servizio, quali verifiche siano state effettuate sul caso di cronaca e con quali riscontri». Degasperi poi rincara la dose: «Sul caso ha presentato due interrogazioni ma nessumo mi ha mai risposto. Se è toccato a una forza politica segnalare la situazione significa che chi era professionalmente incaricato di svolgere controlli sull'utilizzo dei permessi 104 e dei mezzi di servizio non l'ha fatto. Vista l'ampiezza che ha assunto la vicenda i casi sono due: o i responsabili delle verifiche sono inadeguati oppure sono inadeguate le procedure». Claudio Cia attacca Dellai e Rossi: «Non si possono a questo punto non ricordare le dichiarazioni dell’ex onorevole Dellai, che all’epoca dell’annullamento del concorso pubblico per potenziale conflitto di interesse, parlava di «ingenuità», per giustificare l’operato della dirigente. Parlava di «volgare processo mediatico-politico» e criticava i «mal di pancia di qualche dipendente o il rancore di qualche consigliere provinciale». O anche il presidente Rossi, che all’epoca dalla richiesta di dimissioni della dirigente dichiarava con toni coloriti che: «Non siamo nel Medioevo quando le persone venivano messe al rogo». L’Ordine degli infermieri ha diffuso una nota per prendere le distanze dalla risonanza data alla vicenda: «In questa situazione e momento riteniamo fondamentale sospendere i giudizi a priori. Le indagini e le sentenze si svolgono nei luoghi istituzionali competenti pertanto l’Ordine si dissocia dalla risonanza mediatica che ha generato la notizia». Il segretario della funzione pubblica della Cgil Giampaolo Mastrogiuseppe punta sui controlli: «Se è vero quello che leggo sui giornali mi stupisco che non sia stato fatto niente prima dell’intervento della magistratura. Sempre è vero tutto quello che è stato scritto mi sembra una cosa molto grave».













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