Holland, Caine eThreadgill: un tris d’assi
«Itinerari jazz» porta a Trento e a Rovereto dei big che si propongono in contesti musicali originali e di grande interesse
TRENTO. Ventotto anni fa si apriva la prima edizione degli Itinerari Jazz a Trento: la prima manifestazione organica dedicata a questa musica, che avrebbe fatto da apripista a una serie davvero numerosa di festival e rassegne. L’appuntamento curato da Enzo Costa, che nel frattempo si è allargato a Rovereto, rimane comunque il più autorevole e apprezzato dagli intenditori e dagli appassionati in regione. Nel corso della sua lunga vicenda ha portato sui palcoscenici di Trento e Rovereto una vasta serie di nomi che, allineati in una storia del jazz contemporaneo, farebbero rilevare ben poche lacune. Da Ornette Coleman a Jimmy Giuffre, da Sun Ra a Sonny Rollins, da Chick Corea a Herbie Hancock ed Elvin Jones, tutti i grandi protagonisti hanno fatto ascoltare la loro musica agli Auditorium S. Chiara e Melotti, al Teatro Sociale e allo Zandonai. Anche quest’anno rileviamo nel cartellone presentato ieri al S. Chiara altrettanti nomi di rilievo, già ben conosciuti dal pubblico trentino, che si presenteranno però in contesti e progetti differenti. Si tratta di Dave Holland, che porterà il 19 aprile al Teatro Sociale il recente Flamenco Quintet, diretto insieme al prodigioso chitarrista spagnolo Pepe Habichuela; del pianista Uri Caine, che il 30 aprile sarà ospite sempre al Sociale del progetto “The Symphonic Ellington” insieme alla Bonporti Jazz Band e all’Orchestra Sinfonica del Conservatorio; infine del sassofonista e compositore Henry Threadgill, che il 9 maggio porterà all’Auditorium S. Chiara il suo denso, strepitoso lavoro condotto da più di due lustri con la band Zooid. Tre appuntamenti che già sulla carta si presentano molto appetibili, che in primo luogo danno il polso di quanti filoni e stimoli si possano percorrere nel campo della musica di derivazione afro- americana. Il lavoro su Ellington corrobora la rinata collaborazione tra gli Itinerari e il Conservatorio Bonporti, in particolare con la Classe di Jazz diretta dal pianista Roberto Cipelli, che lo scorso anno portò a realizzare un bel lavoro dedicato a Gil Evans, diretto da Bruno Tommaso. Ora si affronta un personaggio immenso come Ellington, in particolare prendendo in considerazione i suoi lavori sinfonici, attraverso i quali il grande compositore e orchestratore espresse la sua visione della musica accademica occidentale, ma anche le proprie idee sulle potenzialità di incontro tra cultura africana, europea, americana. Il lavoro con le orchestre del Conservatorio sarà diretto quest’anno da Giancarlo Gazzani, che fu allievo del direttore d’orchestra Hermann Scherchen, tra i più grandi sostenitori del jazz dal versante accademico. Sulla forza eclettica del pianista Uri Caine non ci sono dubbi: di recente si è esibito in Italia con il suo “Solitaire”¨un programma che passa da Beethoven al be-bop ai Beatles senza per questo banalizzare, semplificare o svilire alcunché. I suoi lavori su Bach, Mozart e Mahler hanno deliziato le platee di tutto il mondo. Il lavoro su Ellington sarà supportato da un intervento musicologico di Luca Bragalini, docente al Conservatorio de L’Aquila, il 18 aprile alla sala 3 dell’Auditorium S. Chiara (ore 18, ingresso libero).
La terza serata riporta a Trento uno dei protagonisti assoluti dell’innovazione e della profonda combinazione tra scrittura e improvvisazione, tra rigore e creatività.