Hacker all’attacco di Province e Comuni
Lo scorso anno, in regione, le segnalazioni sono state 1.300. Presi di mira anche uffici giudiziari e associazioni partitiche
TRENTO. Uffici provinciali, comunali, giudiziari, ma anche associazioni partitiche nel mirino degli hacker della rete. Li ha rilevati la Polizia Postale nel corso dello scorso anno attivando, contestualmente, un Nucleo Operativo di Sicurezza Cybernetica nell’ambito del Compartimento del Trentino Alto Adige, composto da persone altamente specializzate dell’ufficio di Trento e delle Sezione di Bolzano.
Il contrasto. Il coordinamento a livello nazionale del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche (CNAIPIC) ha portato, nei primi mesi dell’anno, a perfezionare alcune convenzioni con enti pubblici e privati che trattano dati sensibili sul territorio del Trentino Alto Adige, al fine di condividere strategie sulla sicurezza delle infrastrutture e dei dati in esse contenuti. Tra questi sono stati individuati Informatica Trentina e Trentino Network (diventate un’unica azienda chiamata Trentino Digitale), Fondazione Bruno Kessler, Autostrada A22 e la Federazione Trentina della Cooperazione, che si sono aggiunte ad Informatica Alto Adige, con le quali sono stati messi a punto dei protocolli per prevenire attacchi di natura informatica.
I numeri. Nel 2018 sono state 1300 le segnalazioni inoltrate agli enti convenzionati. Nove sono stati gli episodi che hanno costituito pericolo alle strutture informatiche del territorio regionale e hanno comportato la compromissione dei siti web sia di pubbliche amministrazioni che di aziende private.
Il bilancio complessivo. Numerose le attività di contrasto. alla criminalità online da parte della Polizia Postale.
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Avviate nel corso del 2018 38 indagini che hanno portato all’arresto di una persona ed a denunciarne in stato di libertà 20. Le perquisizioni effettuate sono state 13. In un caso è stata predisposta una misura cautelare di non avvicinamento dell’autore del reato alla vittima. Nel settore dell’adescamento online, segnalate in stato di libertà 7 persone. Significativa l’attività per difendere i giovani dalle insidie che la rete presenta, con particolare riguardo alle piattaforme social nelle quali è facile imbattersi in persone senza scrupolo. In un’occasione una ragazza è stata avvicinata da un ragazzo sulla rete ed ha intrattenuto, con lo stesso, conversazioni riguardanti le proprie preferenze sessuali. Queste affermazioni sono state utilizzate dallo sconosciuto per ricattare la giovane ragazza e ottenere prestazioni di natura sessuale.
Il monitoraggio. Nell’anno in corso sono stati monitorati alcune centinaia di siti tra i quali 49 sono stati inseriti nella “black list” per la presenza di contenuti illeciti.
Le segnalazioni non cadono nel vuoto. Alla Polizia Postale di Trento, lo scorso anno, era arrivata una segnalazione, tramite posta elettronica. Veniva detto che un’adolescente della zona di Trento aveva pubblicato messaggi, utilizzando un profilo fake di un notissimo socialnetwork, nei quali diceva chiaramente di voler togliersi la vita. L’immediato intervento degli operatori ha consentito di individuare in pochissimo tempo la giovane ragazza. Nel suo zainetto sono state trovate due lettere di addio indirizzate ai familiari ed agli amici.
Attività di contrasto al financial cybercrime
Lo scopo delle organizzazioni criminali è quello di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende, attraverso le informazioni acquisite, dirottando asset finanziari verso conti correnti nella disponibilità dei malviventi. Il BEC (business e-mail compromise) o CEO (Chief Exeutive Officer) fraud sono la moderna applicazione della tecnica di attacco al sistema economico nazionale denominata “man in the middle”. Presso la sede del Compartimento di Trento e della Sezione di Bolzano sono stati nove i casi denunciati nel corso del 2018. Solo in quattro casi le frodi sono state portate a termine causando danni economici per circa 300.000 euro.
Le attività di prevenzione in materia di cyberterrorismo. Vedono anche la collaborazione con le Digos locali, con l’intento di profilare meglio le persone che sul territorio regionale hanno avuto comportamenti sospetti e danno segnali evidenti di radicalizzazione.
Attività di contrasto alle truffe e-commerce. In Trentino Alto Adige sono state presentate presso gli uffici di Trento e Bolzano 348 querele con 103 persone denunciate.
Di particolare rilievo in questo settore è stata una nuova forma di raggiro chiamata “pagare per vendere” che si è concretizzata negli ultimi mesi del 2018. Sono state ricevute 6 denunce nella provincia di Trento e una denuncia nella provincia di Bolzano.
Cyberbullismo. La Polizia Postale e delle Comunicazioni è impegnata, ormai da diversi anni, in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui rischi e pericoli connessi all’utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto alle giovani generazioni.