Guardia, un abitante su tre sa usare il defibrillatore
Con la consegna degli attestati diventano operativi i «Guardiani del cuore» Per Rossi ed Olivi un esempio da imitare dalle altre piccole comunità trentine
FOLGARIA. Diciassette "guardiani del cuore" per limitare le morti improvvise in località Guardia di Folgaria. Sono Annamaria Andreis, Romina Chiesa, Gianni Diener, Sandra Grott, Jessica Grott, Marika Grott, Riccarda Grott, Maddalena Mazza, Clarissa Plotegher, Fabio Plotegher, Diego Plotegher, Sennis Plotegher, Mirella Plotegher, Raffaella Plotegher e Mara Serafini e tutti loro sono abilitati a usare il defibrillatore in caso di emergenza dopo aver sostenuto il corso "Il grande cuore di Guardia". Organizzato dalla Croce Rossa locale il progetto è nato per occuparsi tempestivamente in arresto cardiocircolatorio: dopo 10 minuti subisce danni permanenti al cervello dovuti alla mancanza d'ossigeno. E Guardia dista da Folgaria nove chilometri di strada ripida e tortuosa: qualsiasi ambulanza impiega più di 10 minuti per raggiungerla. E' quindi necessario poter disporre di operatori in grado di ripristinare il ritmo del cuore con un defibrillatore. «Quello di Guardia - ha affermato l'assessore provinciale alla sanità Ugo Rossi nel corso della cerimonia di consegna degli attestati - è un grande esempio di come i trentini sappiano mettersi in gioco per il bene della collettività e ora possiamo migliorare ulteriormente i nostri servizi sanitari di emergenza».
La simulazione di soccorso, con l'arrivo di un "guardiano" in meno di due minuti dalla chiamata contro i 6 dell'elicottero e i 13 dell'ambulanza, ha dimostrato l'estrema utilità del corso. «Speriamo - ha aggiunto l'assessore provinciale Alessandro Olivi - che questo progetto possa essere applicato anche in altre realtà della provincia". "Il più piccolo paese degli altipiani - ha chiuso il sindaco Maurizio Toller - è stato il più grande: su poco più di 60 abitanti, ora 17 possono intervenire col defibrillatore».