Guard-rail sicuri, sì di Dellai

Gli amici di Pedro hanno consegnato le 5.753 firme raccolte



TRENTO. Sono state consegnate ieri al presidente Lorenzo Dellai, nell'ambito della manifestazione organizzata al Kartodromo di Ala da "Gli amici di Pedro" in ricordo dell'amico Daniele Pedrotti, scomparso lo scorso marzo per un incidente motociclistico sulla Gardesana, le 5753 firme raccolte per sostenere la campagna di sensibilizzazione alla sicurezza stradale "Proteggiamo il bastardo".

La campagna ha come scopo quello di posare le barriere salvamotociclisti - fra il bordo inferiore del guard rail e l'asfalto - nei tratti di strada più pericolosi, in modo tale da evitare l'impatto diretto del motociclista con il "bastardo", appunto, ovvero il paletto che sostiene il guard rail, fra le principali cause di morte in caso di incidente. Da Dellai un sincero "grazie" ai promotori, per il segnale di civiltà che stanno dando, per un impegno che non si deve esaurire qui perché «è giusto e doveroso fare ogni cosa, sul piano tecnologico, per cercare di limitare le morti sulla strada, ma alla fine è sempre l'uomo che domina il mezzo». Dal presidente della Provincia un deciso "sì" alla proposta degli "Amici di Pedro", anzi, «in alcuni tratti si stanno già posando le barriere in questione. Abbiamo identificato una trentina di di punti sulle nostre strade dove maggiormente si verificano degli incidenti. Cominceremo a mettere in sicurezza quelli».

Fa circa 50 vittime all'anno, e 400 mutilati. Parliamo del "bastardo", come l'ha definito il giornalista Guido Meda, ovvero del paletto che sostiene il guard rail e nel quale va a impattare il motociclista in caso di "scivolamento", uno degli eventi più frequenti in un incidente in moto. La campagna presentata ieri, sostenuta anche dai genitori di Daniele, Graziella e Gino, si propone di fare montare lame a protezione dei ciclisti e motociclisti sulla rete stradale della provincia di Trento, «non sul 100% del tracciato - spiega il coordinatore della campagna Riccardo Vidrih - ma nei punti più pericolosi».

«Ho colto subito il senso del vostro appello - ha detto Dellai nel corso della cerimonia - e vi ringrazio, per diversi ordini di ragioni. Perché con la vostra iniziativa dimostrate di avere a cuore non solo la memoria del vostro amico ma la sicurezza di tutti. Per il modo con cui avete presentato la vostra proposta, privo di ogni demagogia. Infine per il merito: pertanto la mia risposta non può che essere positiva, anzi, ci stiamo già attivando. Mi permetto però di aggiungere una cosa: noi possiamo "proteggere il bastardo", possiamo posare asfalti antiscivolo e così via, ma alla fine dovremo sempre puntare sulle persone, sul loro senso di responsabilità. Perché è sempre l'uomo che domina il mezzo: in questa splendida pista di go-kart e nella strada».













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