Grisenti, disinnescata la «mina vagante»
La politica fa i conti col nuovo stop dell'ex assessore, troppo ingombrante per Upt e Pd
TRENTO. Nell'aula del consiglio provinciale ieri s'è commentato a mezza bocca la sentenza, inattesa nella sua durezza, ai danni dell'ex superassessore Silvano Grisenti. Mentre lui è formalmente in ferie e il suo ufficio in Regione resta chiuso, pochi passi più in là i suoi ex colleghi sono impegnati in seduta. Dellai non vuole assolutamente commentare la sentenza, ma non gli è mancata la sensibilità di fare un colpo di telefono al suo ex collaboratore.
L'aspetto umano della vicenda è stato sottolineato da tutti in consiglio. Qualcuno ha preso le distanze da un certo modo di fare politica, altri si sono dimostrati garantisti fino all'ultimo ricordando che le sentenze non vanno mai commentate. Quello che invece nessuno ha voluto dire se non a microfoni spenti è che il nuovo stop a Grisenti dal punto di vista politico smina una situazione che si stava facendo imbarazzante. Per l'Upt, ma in fondo anche per tutta la coalizione.
Quanto l'ex assessore stesse lavorando per un suo ritorno si sapeva e si vedeva. Quanto sarebbe stato dirompente era immaginabile e temuto. Perchè saggiata la consistenza delle sue truppe (per niente smobilitate), Grisenti aveva ricompattato un seguito considerevole che si è identificato con la concretezza spesso "ruspante" di un certo modo di fare politica. Ora si avvicina l'appuntamento elettorale del 2013, ma soprattutto il congresso dell'Upt. Qui già ci si preparava a sostenere l'onda d'urto di un ritorno che avrebbe creato un terremoto in un partito che forse avrebbe voluto prendere le distanze dal suo iscritto poco "addomesticabile" ma non lo poteva fare.
I più maliziosi sono convinti che il congresso dell'Upt sia stato rinviato a gennaio apposta per diluire le tessere che la "corrente" grisentiana si preparava a portare in dote, evitando così una prova di forza che rischiava di creare non pochi problemi di gestione politica e di rapporto con gli alleati. In attesa che si pronunci la Cassazione, l'ex assessore potrebbe benissimo continuare a muoversi su questo fronte, ma è evidente che arriverebbe al congresso fortemente penalizzato dalla sentenza. La mina vagante dovrebbe dunque essere disinnescata.
E se l'Upt può continuare a pianificare le sue strategie politiche senza la spada di Damocle come aveva già cominciato a fare, un piccolo sospiro di sollievo lo può tirare forse anche il Pd o, meglio, la coalizione tutta. Non c'è dubbio infatti che Grisenti ha sopportato la presenza della sinistra in coalizione con molta fatica e un suo ritorno in grande stile avrebbe potuto contribuire a una modifica di rotta dell'Upt con l'obiettivo di mettere all'angolo il Pd. Dopo la sentenza, inattesa ai più, lo scenario politico cambia fortemente, anche se fino ad ora i partiti di maggioranza hanno fatto gli indifferenti, reagendo in modo quasi piccato a chi chiedeva cosa significasse un ritorno di Grisenti sulla scena politica trentina.